Rose: “Inter piena di qualità, sarà una bella sfida”. E Thuram jr: “Giocare qui un sogno”

Vigilia di Champions per gli avversari dell’Inter. Il tecnico: “I nerazzurri sono nell’elite del calcio europeo, hanno uno stile preciso. Lazaro mi ha dato dei consigli, ma deve stare attento…”

Il Borussia Monchengladbach, nobile decaduta del calcio tedesco, è arrivata a Milano con idee chiare e voglia di non perdere le vecchie abitudini: lo sgambetto agli italiani è una specialità della casa. L’anno scorso, ad esempio, ha fatto quattro punti con la Roma in Europa League e tre anni fa ha spedito fuori la Fiorentina. In generale, ha trovato un proprio posto nel mondo germanico: ad esempio, spesso si diverte a battere pure il grande Bayern. Niente che possa far tremare i polsi agli interisti, ma in rosa c’è comunque abbondante gioventù di valore (Thuram jr, Embolo, Zakaria) e un allenatore di scuola kloppiana, che col Salisburgo ha già stupito. Marco Rose sa, infatti, come ci si muove nelle notti europee e anche nella conferenza di vigilia ha mostrato una lingua piuttosto svelta. “Ho chiesto del materiale video sull’Inter e, quando mi è arrivato, ho chiesto ai miei analisti: ‘Perché mi mandate solo i loro momenti migliori?’. Mi hanno risposto che quelli erano semplicemente i momenti dell’Inter… – racconta -. Questo fa capire il livello di questa squadra che appartiene all’elite europe e ha uno stile preciso dato dal suo allenatore: sarà una fatica erculea, ma sarà pure un piacere sfidare una formazione con così tanta qualità”.

IN CAMPO

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Rose ha attorno a sé pure un prezioso insider, quel Valentino Lazaro (assente domani) che in un anno di Inter ha osservato molto e giocato poco: “Valentino deve stare attento perché è in prestito e prima o poi tornerà qui… – ha scherzato il tecnico -. Ci ha dato dei consigli e ha parlato benissimo di questa Inter che ha un sistema di gioco invariato rispetto all’anno scorso: non ci sono solo Lukaku e Lautaro, ma anche Brozovic che macina chilometri, Barella che è un giovane di grandi qualità, e Vidal-Hakimi che conosciamo bene in Germania”. Chi, invece, sarà in campo è Marcus Thuram, figlio d’arte cresciuto in Italia: se suo padre Lilian sfidava l’Inter per il campionato, lui è molto più diplomatico. “Giocare a San Siro è un sogno che si realizza – racconta -, ma questo non è un ritorno a casa, anche se ho vissuto per nove anni in Italia: ogni partita di Champions è speciale a prescindere dalla sede. Le assenze che hanno in difesa? Chi sta all’Inter è comunque un giocatore di prima classe”.

QUELLA LATTINA

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“Se l’alluminio potesse parlare…”, scrivono sui loro divertenti canali social quelli del M‘Gladbach, mostrando la foto della famosa Coca Cola che fece accasciare Boninsegna quasi 50 anni fa: un pezzo di antiquariato che oggi luccica nel museo del club. Quel 7-1 del 1971, annullato poi a causa della misteriosa lattina vagante, va ancora di traverso ai tedeschi ed è tornato di attualità adesso. “Non sarà una vendetta perché nel calcio non ci sono vendette – aggiunge Rose -. Ma il vostro vicepresidente Bonhof (il mitico Rainer, stella del calcio tedesco anni ’70, ndr) era in campo quel giorno e ci tiene molto: si è sentito trattato in modo molto ingiusto. Parliamo di quel risultato, ma con sorriso ironico perché adesso bisogna scrivere un nuovo capitolo”.

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