Ronaldo salva una brutta Juve: con la Roma finisce 2-2

Doppiette di Veretout e CR7 con un rigore a testa. I giallorossi sprecano e non sfruttano la superiorità numerica (rosso a Rabiot)

Doveva essere la partita di Edin Dzeko, l’uomo più atteso di tutti per i mille intrecci di mercato che l’hanno coinvolto nell’ultimo mese. Ed invece alla fine è diventata soprattutto la partita di Jordan Veretout e Cristiano Ronaldo, che con una doppietta a testa hanno marchiato a fuoco questo Roma-Juventus. Il 2-2 finale, a conti fatti, rende giustizia al campo, anche se alla Roma resta il rammarico di non aver gestito il vantaggio in superiorità numerica (davanti a Dan e Ryan Friedkin). E, soprattutto, di non aver chiuso i conti ad inizio ripresa proprio con Dzeko, con il bosniaco che di fatto ha sprecato sul palo la palla del possibile 3-1. Per la Juve, invece, tantissime difficoltà in mediana, nella fase di costruzione. Lì c’è da lavorare ancora molto, anche se poi la bilancia tende in positivo per orgoglio e capacità di reazione. Quando tutto sembrava infatti terribilmente difficile, la squadra di Pirlo ha reagito all’espulsione (ingenua) di Rabiot e portato a casa un punto prezioso.

JORDAN SHOW

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Come annunciato, Fonseca vara una Roma formato fantasia, con l’arretramento di Pellegrini in mediana per migliorare la qualità nel palleggio e nella costruzione dal basso. Ma molto offensiva è anche la Juventus, con Pirlo che si gioca la carta-Morata dal via, con il conseguente arretramento di Kulusevski a fare il tornante a destra e lo spostamento di Cuadrado dalla parte opposta (a galleggiare tra esterno di centrocampo e quarto di difesa). La mossa però non paga, perché Kulusevski è una gemma in fase offensiva, ma fatica un po’ quando c’è da coprire. Così la Roma spinge spesso a sinistra con Spinazzola, il lato destro è quello debole dello schieramento juventino, anche se le difficoltà maggiori sono in mediana: la coppia Rabiot-McKennie soffre troppo nella costruzione e nell’inventiva (con Bentancur in panchina). Dall’altra parte, invece, Dzeko è il punto di riferimento, Pedro e Mkhitaryan attaccano bene gli spazi e Veretout è il solito giocatore da box to box: corre, recupera e riparte. Ne viene fuori una partita dove all’inizia si fatica a giocare, anche perché le due squadre sono molto corte e pressano forte sui primi portatori. Mkhitaryan, all’improvviso, al 13’ potrebbe anche rompere gli equilibri, ma dopo aver fatto quasi 50 metri di campo palla al piede spreca su Szczesny in uscita. Poi è Dzeko a protestare per un presunto fallo di Chiellini a campo aperto, con il bosniaco (che però trattiene per primo la maglia dell’avversario) lanciato da solo verso la porta avversaria. Così a sbloccare il risultato arrivano due rigori, uno per parte, entrambi per fallo di mano: Veretout realizza quello concesso per fallo di Rabiot, Ronaldo risponde con quello concesso per il mani di Pellegrini. Sembra tutto finito, in attesa dell’intervallo. Ed invece su una punizione a proprio favore la Juventus si fa trovare scoperta: Dzeko lancia Mkhitaryan in contropiede, l’armeno trova al centro Veretout che non fallisce e fa 2-1. Ma lo sbilanciamento bianconero è di quelli clamorosi e sottolinea come i meccanismi in casa bianconera vadano ancora molto oliati.

JET CRISTIANO

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Nella ripresa ci si aspetta qualcosa di diverso da parte dei bianconeri, con Pirlo che dopo 13 minuti prova a cambiare le carte in tavola buttando dentro Douglas Costa e Arthur per Morata (evanescente) e McKennie. Cambia poco, però, la Juve non trova mai né profondità né la qualità che cerca nella manovra. Anzi, poco prima dei due cambi è Dzeko a sfiorare il 3-1 (palo esterno con la porta spalancata), in una partita in cui il bosniaco si trova mille volte a duellare corpo a corpo con Chiellini. L’espulsione (doppio giallo) di Rabiot complica ancora di più i piani dei bianconeri, che passano così ad un 4-3-2 (che poi diventerà 4-4-1, con Kulusevski a pendolare alle spalle di Ronaldo). Con l’uomo in più, la Roma si dedica al possesso palla, cercando di sfruttare l’ampiezza del campo e lavorando soprattutto sulle corsie esterne. Pirlo allora a metà ripresa butta dentro anche Bentancur e al 24’ viene premiato, con Ronaldo che sale fino in cielo e di testa fa 2-2 su un cross pennellato alla perfezione da Danilo. Nel finale la superiorità territoriale dei giallorossi non produce poi nulla di particolare, con le squadre che si dividono la posta in palio. Per Fonseca un esame in positivo, per Pirlo un punto prezioso.

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