Ronaldo, Dybala, Chiellini, Pogba e il duello con Milano: il 2021 Juve in 5 scenari

CR7 punta il secondo posto tra i bomber di sempre. Il tormentone mercato della Joya, il possibile ritiro del capitano, il ritorno del Polpo e la sfida ritrovata a Inter e Milan

A caccia del decimo scudetto di fila e con 5 scommesse per il nuovo anno. In attesa di tornare all’assalto della Champions da febbraio, la Juve è attesa da un mese di fuoco (Milan, Inter, Supercoppa col Napoli i piatti forti) e da un progetto che passa anche da cinque scenari per il nuovo anno.

Chiello dirigente

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Il primo riguarda il possibile ritiro a fine stagione di Giorgio Chiellini. Il capitano resta un leone, ma il tassametro di età e infortuni è impietoso. Dallo stop del 30 agosto 2019 (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), per lui appena 230′ in campionato a causa di ripetuti guai fisici. Ora Giorgione attende l’ennesimo recupero per essere protagonista nello sprint finale della Juve e all’Europeo in azzurro. Da luglio però, forte di una laurea perché quando si ha un’intelligenza superiore si pianifica bene il futuro, Chiello dovrebbe iniziare la carriera da dirigente sportivo, molto probabilmente sempre in bianconero.

Aria di Pogba

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Al netto di quello invernale che sta per iniziare, la grande suggestione di mercato è per la prossima estate e si chiama Paul Pogba. Fino a poco tempo fa il colpo del 2021 si pensava sarebbe arrivato in attacco, ma l’esplosione di Morata potrebbe aver cambiato le prospettive. Il reparto in cui fare l’upgrade adesso è quello di mezzo e anche i muri sanno che Pogba vuole lasciare Manchester. Certo, bisogna fare i conti con il bilancio al tempo del Covid, ma Raiola è un maestro a tessere la tela e con le giuste uscite il ritorno a Torino del Polpo non è utopia.

Tormentone Dybala

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Aspettando che torni a dispensare chicche in campo, Dybala fa parlare di sé più per le voci su rinnovo e mercato. La situazione è nota. Paulo resta amatissimo dai tifosi, ma al momento fatica a sfregare la lampada come ai bei tempi, subisce la suddetta esplosione di Morata, ha un contratto in scadenza nel 2022 e da due estati di fatto viene messo sul mercato dalla Juve, sacrificato sull’altare del Dio plusvalenza. L’ultima volta era già apparecchiato – sempre sull’asse Manchester United – lo scambio con Lukaku. Eppure pochi giorni fa il presidente Agnelli ha parlato chiaro: “Quello con Dybala è un amore ricambiato. Ha avuto un periodo difficile ma sarà il nostro futuro capitano. Da parte nostra ha ricevuto un’offerta che lo pone tra i 20 giocatori più pagati al mondo. Aspettiamo la sua risposta”. L’agente della Joya però a dicembre è venuto in Italia e nessuno della dirigenza lo ha contattato. A breve le prime vere mosse di questo delicato gioco delle parti.

La fame di CR7

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Un altro che toglie spazio a Dybala è l’onnivoro Cristiano Ronaldo, che non gioca solo se lo decide lui. CR7 da Dubai ha fatto sapere che non è lui che insegue i record, ma viceversa. Eppure a forza di segnare potrebbe chiudere il 2021 al secondo posto dei marcatori di tutti i tempi. Con la premessa che conteggiare le reti soprattutto dei brasiliani è complicatissimo, tra i vari campionati regionali, statali e affini. Al momento Ronaldo (che con la doppietta al Parma è salito a quota 756) ha sorpassato Puskas e Gerd Müller e davanti ha soltanto Josef Bican, viennese di tre nazionali (Austria, Cechia e Moravia) degli anni 30-50, unico oltre quota ottocento gol (805) ma con 51 in serie B, anche se altri conteggi danno 762 reti in totale; Romario a 758 (o 772) e Pelé a 757 (o 767).

Milano, a noi

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Il nuovo anno dovrebbe anche riportare la grande rivalità contro le milanesi. Dopo anni di vacche magre, sotto al Duomo si torna a fare sul serio. Il duello annunciato dall’estate è quello con l’Inter, ma là davanti c’è anche il Milan. E il calendario ha studiato una Befana contro i rossoneri (che saranno ancora privi dell’ex Ibra) e un 17 gennaio contro i nerazzurri. L’occasione ideale per riproporre la candidatura scudetto dopo il carbone del 22 dicembre, quando tra tribunale e campo i bianconeri hanno di fatto perso 6 punti: i tre a tavolino col Napoli e i tre che si davano per scontati con la Fiorentina. A una Juve che resta a guardare però non crede nessuno.

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