Ronaldo come Buffon e Chiellini: ora parla “juventino”. Un caso o un indizio?

Il linguaggio del portoghese sta sempre più virando verso una dimensione di uomo-squadra, che va a completare il suo profilo di leader. Un segnale sul suo futuro?

Così, d’improvviso, sprazzi di juventinità acquisita che uniscono, avvicinano al futuro che verrà. Il Cristiano Ronaldo degli ultimi venti giorni è più uomo squadra che mai. Con toni morbidi e gestualità conciliante, e soprattutto una linea di comunicazione pari ai grandi monumenti del gruppo: Gigi Buffon e Giorgio Chiellini. Come l’estremo difensore, giunto all’ora dei saluti, CR7 mette in luce un concetto non da poco dopo il successo in Coppa Italia: “Non potrei essere più felice di vincere un altro titolo al servizio di questo grande club”, e poi ha postato una foto del gruppo esultante con un #finoallafine che trasuda juventinità e amore per i colori bianconeri. Come Buffon – vent’anni di Juve non per caso – anche il portoghese lascia da parte il proprio ego e resta un passo indietro rispetto al club.

ESEMPI

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Questione di priorità, relative neanche tanto. Basti pensare a come Giorgio Chiellini stia dedicando in questi giorni ogni energia al campo e agli obiettivi da raggiungere, nonostante un contratto in scadenza e un faccia a faccia con la società rinviato alla fine dei giochi. Che siano le sue ultime uscite in bianconero o no, che la carriera del difensore possa proseguire o no, oggi per lui conta solo onorare la maglia: capitano esemplare, la Juve prima di tutto.

RIFERIMENTO

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Così Cristiano, tanto chiacchierato nelle ultime settimane e dato per possibile partente nonostante un altro anno di contratto, si mostra più juventino di quanto abbia fatto fin qui. Le sbuffate nei confronti dei compagni, le sfuriate solitarie e anche le auto celebrazioni sono svanite improvvisamente. Ora Ronaldo è più uomo squadra, con i fatti oltre che a parole. E chi dei giovani in rampa di lancio nel nuovo ciclo juventino non vorrebbe ancora un riferimento come lui.

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