Romero salva l’Atalanta! E ora per gli ottavi basta un pari ad Amsterdam

La squadra di Gasperini pareggia per 1-1 contro i danesi grazie ad un gol dell’argentino al 79′. Di Scholz la rete degli ospiti al 13′. Alla Dea, nel prossimo turno, basterà non perdere con l’Ajax per passare

Dal nostro inviato Andrea Elefante

1 dicembre – Bergamo

Un pareggio indolore, ma solo grazie al Liverpool che batte l’Ajax: all’Atalanta fra una settimana basterà un pareggio all’Amsterdam Arena per qualificarsi agli ottavi di finale, ma dovrà riflettere a lungo su quanto e come stasera abbia rischiato il suicidio con il Midtjylland e su quanto il suo attacco continui a stentare: per raggiungere i danesi, che per un’ora avrebbero meritato la vittoria e hanno anche sfiorato il 2-0, è servito un gol di un difensore, Romero, e il coraggio tardivo di una reazione che ha tardato molto e ha lasciato insolute molte pecche della squadra di Gasperini, soprattutto in un primo tempo irriconoscibile.

LE SCELTE

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Gasperini opta, come all’andata, per l’attacco “pesante”, con Gomez alle spalle della coppia colombiana Muriel-Zapata. Recuperato Gosens sulla fascia sinistra, un po’ di turnover in difesa e a centrocampo: dietro c’è Palomino e non Toloi, a centrocampo Pessina e non De Roon. Priske, con molti assenti fra cui Sisto, sceglie un difensore centrale in più (James), ma rinforza il settore centrale con Anderson e davanti scatena i guizzi degli esterni Dryer e Mabil, con Kaba come sempre riferimento centrale.

primo tempo

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I primi 45’ sono un incubo che si materializza presto, quando è chiaro che il Midtjylland non è la squadra battuta 4-0 in casa sua, ancora a zero punti dopo quattro partite, ma soprattutto quando si verifica che l’Atalanta non è l’Atalanta, sbiaditissima controfigura della squadra che solo una settimana fa aveva vinto 2-0 ad Anfield contro il Liverpool. Pesante di gambe, soprattutto negli attaccanti, confusa, poco lucida, ingolfata in tutti i suoi meccanismi offensivi. Priske aveva scelto di imbrigliarla con un 3-4-3 che si copriva in una linea difensiva a cinque, sempre pronto a scatenare i suoi talenti offensivi. Una squadra coraggiosa, brava a coprirsi ma anche a ripartire, approfittando di una condizione atletica superiore che l’ha portata a giocare molte seconde palle, spezzando sempre sul nascere le idee dell’Atalanta. Il resto lo ha fatto il gol segnato dopo 13’, preceduto da un super rischio, con contropiede solitario di Dreyer chiuso splendidamente da Djimsiti (minuto 8). Ma fallita l’unica vera chance da gol da un’irriconoscibile Zapata (tiro alto su assist di Muriel, minuto 9), la squadra di Gasperini è andata sotto per una bordata imparabile di Scholz, servito da una sponda centrale di Kaba. La reazione dell’Atalanta è stata più di nervi che tecnica, vanificata in particolare dall’inconcludenza della coppia d’attacco colombiana. Uniche occasioni, per così dire, un colpo di testa centrale di Romero su cross di Freuler (16’) e un sinistro allargato troppo da Pessina al 32’.

secondo tempo

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Gasperini fa una scelta clamorosa, ma probabilmente dettata da un’”insubordinazione” di Gomez e un no detto al tecnico nel finale del primo tempo, ad una sua richiesta di cambiare posizione: dentro Ilicic e fuori il Papu, ma anche se lo sloveno appare subito in serata di discreta ispirazione l’Atalanta per 20’ continua a battere in testa, senza rendersi pericolosa. Anzi, al 18’ rischia lo 0-2, quando su sponda di testa di Hoegh, Kaba di tacco colpisce la traversa. E’ il campanello d’allarme che finalmente scuote la squadra di Gasperini, che nel frattempo aggiunge Diallo, rinunciando a Muriel, e anche l’esperienza e la solidità di De Roon e Toloi. E finalmente riesce a schiacciare nella sua metà campo il Midtjylland, che nel frattempo non ha più le energie di prima. I nerazzurri sfiorano l’1-1 due volte con Diallo, fermato da Hansen, e lo trovano finalmente al 34’, quando un cross dalla destra di Hateboer trova uno stacco fenomenale di Romero, che salta in testa a Hoegh. L’ultimo assedio non porta al gol della vittoria, cercato ancora dal difensore argentino, ma il risultato di Anfield dice che non sarebbe cambiato nulla: mercoledì prossimo ad Amsterdam si potrà anche pareggiare, ma servirà un’altra Atalanta.

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