Romagnoli, Tonali e Leao: saranno loro i veri “acquisti” di Pioli?

Tre giocatori, tre storie diverse, tanti buoni motivi per cercare il riscatto dopo una scorsa stagione complicata: il Milan ha deciso di puntare ancora su di loro

Questione di riscatti. Ma non nel senso tecnico del termine. In questo caso non si parla di contratti, di obblighi o di diritti, ma di concetti. Il riscatto inteso come forma di rivincita personale, il ritorno al proprio livello di rendimento dopo essere finiti con la testa sott’acqua. Per dirla con le parole che usano spesso i dirigenti lungo l’estate, sono quei giocatori che, pur essendo già in rosa, si possono considerare “acquisti”. Perché, per un motivo o per un altro, erano venuti a mancare. Nel Milan ce ne sono (almeno) tre. E sono tutti nomi pesanti: Romagnoli, Tonali, Leao, in stretto ordine di ruolo.

Romagnoli

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Alessio ha dato un segnale importante a Nizza. E non era assolutamente scontato. Così come non lo era ritrovarlo in rossonero dopo la scorsa stagione. Obiettivamente, la proiezione era complicata: contratto in scadenza nel 2022, poco meno di 7 milioni d’ingaggio lordi, maglia da titolare persa a beneficio dell’ultimo arrivato (Tomori), l’imbarazzo per uno scenario in cui era coinvolto il capitano della squadra, il rischio di avviarsi sulla strada che ha portato il Milan a perdere a zero Donnarumma e Calhanoglu. Insomma, pareva destinato alla partenza. Non è stato così e probabilmente non sarà così. Per diversi motivi. Un paio, essenzialmente: a un anno dalla scadenza contrattuale il valore del cartellino non è tale da permettere al Milan chissà quali entrate, e – particolare non irrilevante – lui intende restare per giocarsi le sua carte. La situazione contrattuale peraltro è ancora tutta da risolvere, e in qualche modo un accordo andrà trovato appunto per evitare un altro addio gratuito la prossima estate. Intanto Alessio conferma l’ottima predisposizione d’animo per la nuova stagione. Ovviamente la battaglia per il posto rimane, perché Kjaer e Tomori hanno concluso la scorsa stagione davanti nelle gerarchie, ma la Champions darà modo di effettuare rotazioni importanti e la prestazione di Nizza è un confortante indicatore sull’approccio costruttivo del capitano. Che tale resterà.

Tonali

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Sandro ha rischiato di tornare a Brescia. Il suo pareva un riscatto che non presentava margini di dubbio, ma tecnicamente si trattava di un diritto e quindi il Milan aveva facoltà di esercitarlo oppure di rinunciarci. E la prima stagione in rossonero del numero 8, decisamente al di sotto delle attese, ha cambiato le prospettive. Va detto che in realtà il Diavolo non ha mai davvero pensato di lasciarlo andare, però ha preteso e ottenuto un cospicuo sconto da Cellino rimettendo mano all’accordo della scorsa estate. E poi, oltre all’aiuto del Brescia, a contare parecchio è stata anche l’iniziativa del giocatore, che ha accettato una riduzione dell’ingaggio di 400 mila euro netti a stagione. Una sforbiciata determinante per la fumata bianca. Sistemata la pratica contrattuale, i tifosi si augurano che l’acquisizione definitiva da parte del Milan giovi alla serenità di Tonali, che nella prima annata a Milanello ha patito eccessivamente il salto dalla provincia al grande club. Per lui si preannuncia una stagione da protagonista, anche perché a gennaio Bennacer e Kessie voleranno in Coppa d’Africa (e attualmente l’algerino è a casa col Covid). Venti di riscatto anche per lui, allora.

Leao

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Su Rafael se ne sono dette parecchie in termini di mercato. E la gente rossonera si è abbastanza spaccata. C’è chi se ne libererebbe subito, in cambio di una cospicua manciata di milioni, e chi predica pazienza e preferirebbe aspettarlo perché il talento non si discute. Frase fatta e rifatta quando si parla di Rafa, ma il talento va accompagnato con la testa giusta, e quella fin qui è per lo più mancata. A fine campionato la linea del club rossonero era attendista. Ovvero: il portoghese fa parte del progetto, ma se arriva un’offerta come si deve, può essere lasciato andare. Gli ultimissimi giorni hanno cambiato le carte in tavola e da via Aldo Rossi, seppur non ufficialmente, è filtrato un messaggio perentorio: il ragazzo non è sul mercato. Non è in vendita. A cavallo tra luglio e agosto, quando arriva il tempo delle prime decisioni concrete, la dirigenza ha scelto di proseguire con lui. Di insistere, di crederci, di accompagnarlo con pazienza alla maturità, chiedendo a Ibra – e adesso anche a Giroud – di accompagnarlo per mano verso l’età adulta. Ci sarà da lavorare parecchio. Anche a Nizza l’altra sera Rafa ha mostrato un atteggiamento poco consono a chi cerca la strada della consacrazione. Il Milan ha scommesso su di lui: sarà l’anno del riscatto?

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