Roma, Zaniolo tutto per Mourinho

Otto mesi dopo, quasi nove. Nicolò Zaniolo oggi a Innsbruck nella tana di Herr Doktor ascolterà parole che saranno musica per le sue orecchie e miele per le sue ginocchia. Via libera. Semaforo verde. Fine di un incubo. Lo accompagnerà, tra gli altri, l’ombra silenziosa ma già penetrante e amica di Josè Mourinho, suo nuovo allenatore e mentore. Giornata da incorniciare nell’agenda di un ragazzo passato due volte in così breve tempo attraverso lo choc di sentirsi un dio in terra e di scoprirsi meno di una matita spezzata.

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Zaniolo-Mourinho, sarà amore?

Ma giornata bella radiosa anche per il tifoso romanista, che avrà l’occasione di caricare nuova benzina nel sogno, attitudine in cui è unico al mondo. Il ritorno di Zaniolo combinato all’avvento di Mourinho. Due nomi che fanno una sinfonia. Una combinazione esplosiva. Incendio garantito. Per restare in tema di combustione, si cambia finalmente pagina: dopo mesi trascorsi a fare il complicato inventario delle fiamme al femminile del ragazzo, da oggi tutti concentrati a registrare l’unico amore che conta, se e quanto amore brucerà tra l’allenatore che si è lanciato nella sfida più scabrosa della sua storia e il calciatore che, più di ogni altro, dovrebbe aiutarlo a vincerla. La cover è più che promettente, le premesse grandiose, la suggestione unica. Zaniolo sarà per Mourinho quello che è stato Totti per Zeman e per Capello? Nessuno lo sa, ma sarebbe magnifico che lo fosse. Tra i due un appuntamento predestinato e almeno una volta mancato. Zaniolo era da tempo un suo appetito. Mou lo voleva già al Tottenham. Lo ritrova alla Roma e ci piace pensare che abbia ceduto alla corte dei Friedkin anche per questo, perché sapeva da vero sciamano che l’incontro con Nicolò era destino. Un pezzo di storia da scrivere e allo stesso tempo già scritto. Come Maniche e Deco al Porto, Lampard e Drogba al Chelsea, Ibra e poi Milito, Eto’o e Sneijder all’Inter, Benzema ancora più di Sergio Ramos al Real Madrid, ancora Ibra al Manchester, Pogba meno di Fellaini. Harry Kane al Tottenham, anche senza vincere nulla (e se, a furia di sognare, non è vietato sognare, fosse lui, Harry, il compare di leggenda di Nicolò?). Sterminato il catalogo del Don Giovanni di Setubal. I calciatori più amati, poi detestati e poi riamati, cestinati e poi reinventati.

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Mourinho a Roma tra un mese

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