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Roma, tutti negativi i nuovi tamponi. E la società rafforza le norme anti-covid

Nessuna ulteriore positività dopo quelle di Dzeko, Santon, Fazio, Kumbulla, Pellegrini e Boer, ma il protocollo diventa ancora più stretto

Il protocollo è lo stesso di sempre (tamponi e test continui a giocatori e staff, oltre che al personale di Trigoria), ma viste le tante positività degli ultimi giorni (Dzeko, Santon, Boer, Fazio, Pellegrini, Kumbulla) la Roma lo ha reso ancora più stretto all’interno del centro sportivo. Per questo i giocatori (tutti negativi gli ultimi tamponi) si allenano da tre giorni distanziati, si cambiano nelle rispettive camere, consumano pasti singoli nei cestini e non si intrattengono nelle aree comuni. Questo almeno per tutta la settimana, poi si vedrà.

REGOLE E RACCOMANDAZIONI

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La Roma ha scelto di controllare continuamente i suoi tesserati, la spesa per il club (che ha superato gli 8mila test) è superiore al mezzo milione di euro e finora tutto era andato liscio, tanto che gli altri giocatori risultati positivi nel corso dei mesi (Mirante, Kluivert, Carles Perez, Bruno Peres, Diawara e Calafiori) avevano contratto il virus o in nazionale o al rientro da giorni di vacanza. Dalla positività di Dzeko (cinque giorni fa) invece c’è stato praticamente un caso al giorno. Cosa è andato storto? La Roma, in questo momento, è autorizzata dalla Asl ad attuare il protocollo casa-lavoro (cioè i giocatori possono andare e tornare da Trigoria), senza deviazioni di sorta, mentre prima della positività di Dzeko le maglie erano più larghe. Ovviamente la maggior parte dei giocatori ha figli piccoli, oltre a personale di servizio nelle case, per cui le possibilità di contatti con il mondo esterno ci sono e sono anche normali, ma la società ha raccomandato a tutti, con ancora più forza, di evitare qualsiasi tipo di situazione a rischio, anche tra stessi compagni di squadra e famiglie.