Roma, Szczesny: «Ora il derby, poi lo scudetto»

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Roma, Szczesny: «Ora il derby, poi lo scudetto»
© Bartoletti

Il portiere polacco in esclusiva: «Mi auguro prima o poi di rivedere l’Olimpico pieno. Siamo più forti della Lazio»

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Il portiere polacco in esclusiva: «Mi auguro prima o poi di rivedere l’Olimpico pieno. Siamo più forti della Lazio»

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ROMA Szczesny ha un sorriso accattivante, uno sguardo vispo e una stretta di mano calorosa. Se esiste una serenità da numero uno, ha le sue sembianze. Ma quando si accomoda al tavolo dell’intervista, gli occhi vanno in automatico sul titolo più triste del nostro giornale: «What a tragedy» dice nel suo inglese perfetto indicando i colleghi che non ci sono più, i ragazzi della Chapecoense. Portiere leggero, ragazzo sensibile. Persona compiuta e contenta, insomma. Servono al derby di Roma personaggi così. Per niente banali, molto preparati e analitici, solo un po’ diplomatici quando l’argomento lo richiede. Ci riceve tre quarti d’ora prima dell’allenamento, pronto a entrare nello spogliatoio per una mattinata di lavoro intenso, sfoggiando un ottimo italiano.

(…)

VIDEO – Szczesny esclusivo: «Il derby? La Roma è pronta»

Derby, vince chi attacca

Domenica, come nei due precedenti derby di Szczesny, tanti romanisti non andranno allo stadio.
«Sinceramente, non è il massimo per un calciatore. Quando ero all’Arsenal vedevo le immagini del derby romano in tv e mi sembrava fantastico con lo stadio pieno che ribolliva. Mi sarebbe piaciuto giocarli così, con i tifosi che riempiono lo stadio. Perciò mi auguro prima o poi di rivedere l’Olimpico pieno. Nel frattempo però noi dovremo concentrarci sul campo, non sulle tribune».

Domanda secca: la Roma è più forte della Lazio?
«».

E allo scudetto pensa ancora?
«Certamente. Sono tornato alla Roma perché voglio vincere. Mancano ancora tante partite, tutto è possibile. Ma per il momento è meglio pensare al derby. Se lo vinciamo, saremo un passo più vicini all’obiettivo finale. Bisogna fare un passo alla volta, bisogna provare a prendere tre punti in ogni partita. Non voglio pensare troppo lontano, mancano sei mesi alla fine del campionato. Tutti abbiamo questo grande obiettivo. Ma ora conta solo domenica».

Dopo il 30 giugno rientrerà definitivamente all’Arsenal?
«Non ho orizzonti temporali così lunghi. Se penso al luglio del 2017 non riesco a concentrarmi su quello che devo fare adesso. Quindi, preferisco vivere il presente».

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