Roma, Spinazzola: 30 anni di allegria ritrovata

ROMA – Si è svegliato presto, ha guardato il telefonino e ha strabuzzato gli occhi: anche lui, come tanti ignari calciatori, è finito sotto inchiesta in quanto plusvalenza sospetta. Leonardo Spinazzola l’ha presa alla sua maniera: un sorriso e via. Del resto è una questione che non lo riguarda in alcun modo. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sullo scambio di calciatori avvenuto nell’estate 2019 tra la Juventus e la Roma: Spinazzola finì a Trigoria per 29,5 milioni mentre Luca Pellegrini, il terzino oggi alla Lazio, fece il percorso opposto con la valutazione di 22 milioni. Quell’operazione servì a entrambe le società per aggiustare i conti a ridosso della fatidica tagliola del 30 giugno, fondamentale per i bilanci e per il fair play finanziario nell’epoca pre-Covid. I militari della Finanza e i magistrati si sono insospettiti alla luce di alcune intercettazioni telefoniche nelle quali Federico Cherubini, attuale ds della Juve, critica il vecchio superiore, Fabio Paratici, spiegando che questo scambio «non lo puoi fare» perché nel medio periodo complicherebbe la situazione finanziaria invece di migliorarla. Cherubini, convocato come testimone, ha però chiarito che intendeva solo riferirsi alla sfera tecnica e alla possibile perdita di Spinazzola che avrebbe danneggiato la squadra.

Aperto fascicolo sullo scambio Spinazzola-Pellegrini: i dettagli e la reazione della Roma

Trasparenza

Cosa c’entra la Roma? La procura, ricevuti gli atti dell’inchiesta Prisma da Torino, vuole appurare eventuali responsabilità dei dirigenti di allora in questo scambio, curato dal direttore sportivo Fabio Petrachi quando il proprietario era ancora Pallotta e l’amministratore delegato Fienga. A Trigoria si sentono comunque tranquilli per due motivi: 1) la valutazione di Luca Pellegrini, giovane prodotto del vivaio che aveva da poco rinnovato il contratto a 800.000 euro netti a stagione, non è ritenuta irragionevole a fronte dell’accordo che la Juventus ha appena stipulato con la Lazio: se Pellegrini si fermasse a Roma sull’altra sponda, verrebbe pagato 15 milioni. 2) quando la Roma nel 2022 ha lasciato la Borsa (il cosiddetto delisting), ogni operazione è stata passata al vaglio dalla Consob e anche dalla Covisoc, che monitora le posizioni finanziarie dei club di calcio per eventuali irregolarità da punire attraverso la giustizia sportiva. Nessun rilievo al club è stato mosso in quei contesti.

Leggerezza

Spinazzola può quindi concentrarsi soprattutto sulla serenità ritrovata in campo: un anno fa riprendeva gli allenamenti dopo il terribile incidente di Wembley, ora è tornato un punto fermo della Roma di Mourinho che punta alla Champions League e anche della Nazionale di Mancini, che lo aspettava dall’Europeo del 2021. Nei giorni scorsi Spinazzola, con una mise eccentrica, ha festeggiato i 30 anni in un locale di Roma Nord ma poi si è messo a lavorare duro per vivere da protagonista il finale di stagione. Sempre nel maledetto 2021, con Fonseca in panchina, gli infortuni gli impedirono di concludere l’Europa League. Stavolta invece l’obiettivo è arrivare in fondo: chiamasi normalità

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