Roma, rivoluzione Mourinho: cambio modulo e due esclusioni eccellenti

Più che un cambiamento, questa è una rivoluzione. Mourinho ribalta la Roma dopo le ultime deludenti esibizioni. Secondo le prove emerse dall’ultimo allenamento a Trigoria, a Venezia vedremo una squadra tutta nuova. Nel modulo e negli interpreti. Gli esclusi eccellenti, oltre al giovane Darboe che non è stato neppure convocato, sarebbero Zaniolo e Mkhitaryan che stanno vivendo un periodo negativo: panchina per tutti e due. Largo dunque al 3-4-1-2, o magari 3-5-2, con il doppio centravanti: di fianco ad Abraham, che fatica a ricevere i rifornimenti e di conseguenza ad essere pericoloso, entrerebbe uno tra Shomurodov (favorito) e Borja Mayoral. E a centrocampo, con Karsdorp largo a destra sarebbe El Shaarawy ad agire a tutta fascia sul lato mancino: lo ha già fatto più volte, anche in Nazionale, non sarebbe un problema per lui. Con questo sistema di gioco, la Roma potrebbe comunque ricompattarsi facilmente in un 4-4-2 in fase difensiva con Karsdorp più basso e Ibañez pronto a scalare da terzino.

Mourinho deve fare i conti con le assenze

La virata di Mourinho è determinata dalle assenze – la più importante è quella di Viña – ma soprattutto dalla necessità di aggiungere peso offensivo senza perdere stabilità. Nel corso della partita poi due cambi come Zaniolo e Mkhitaryan, stuzzicati nell’orgoglio per la retrocessione in panchina, potrebbero servire per imprimere l’eventuale svolta. Del resto non è la prima volta che Mourinho decide di modificare l’assetto utilizzando la difesa a tre: soprattutto negli ultimi anni, con il Manchester United e il Tottenham, si è convinto a cambiare quando le cose non gli andavano a genio. Di queste novità beneficerà Marash Kumbulla, alla prima da titolare in questo campionato.

Tutti gli approfondimenti sull’edizione del Corriere dello Sport – Stadio

Precedente Pagelle Juve-Fiorentina: Cuadrado decisivo, alti e bassi per Rugani Successivo Moviola: Danilo, il rigore non c’era. Orsato, rientro con un dubbio