Roma, Mourinho tra rinforzi (im)possibili e soluzioni interne creative

Il difensore atteso dall’allenatore forse non arriverà subito, ma Pinto è pronto a riaprire a gennaio la caccia a Zagadou, Diallo o N’Dicka. Nel frattempo il tecnico studia cambi di ruolo

Quando ieri sera Josè Mourinho diceva di non avere il coraggio di chiedere a Pinto e ai Friedkin anche un difensore non bluffava. Lui lo vorrebbe, la società sa perfettamente che servirebbe ma, in questi ultimi due giorni di mercato, che terminerà domani, la Roma non è intenzionata a tornare sul mercato in entrata. Da voci fantasiose (Acerbi) a voci più realistiche (Zagadou o Diallo), in questo momento la priorità è capire che fine farà Kluivert – e con lui un affare da nove milioni sicuri – e sfoltire, se possibile, ancora un po’ la rosa con le cessioni di Riccardi, Coric e Bianda.

Da Trigoria filtra la chiusura delle trattative in entrata ma è chiaro, nella Roma come ovunque, che sul mercato mai dire mai.

I nomi per gennaio

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La sensazione è che, da qui a novembre, la Roma farà di necessità virtù per due mesi e mezzo. Poi, a gennaio, il difensore sarà la priorità. I nomi sono quelli di Zagadou, svincolato, ex Borussia Dortmund, che piace per caratteristiche ma non ha convinto per i tanti infortuni, e di Diallo, del Psg, che però ha uno stipendio in questo momento fuori mercato. Un altro nome che piaceva è quello di N’Dicka del Francoforte, che sta andando in scadenza di contratto e ha un ingaggio non proibitivo.

Soluzioni interne

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Salvo vere sorprese, però, non arriverà nessuno entro domani e la Roma virerà su soluzioni interne. Cristante, ad esempio, oppure Matic, altrimenti uno tra Vina, chiuso a sinistra da Zalewski e Spinazzola, o Karsdorp, visto che Celik migliora di giorno in giorno. Lo scorso anno, in emergenza, Mou si è inventato l’ormai ex trequartista polacco come esterno mancino a tuttafascia, chissà che quest’anno non tiri fuori un’altra sorpresa.

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