Roma, Mourinho: “Rosa da 14 giocatori, ma voglio recuperare gli esclusi”

Il primo pareggio, che partita è stata? 
Per me è stata una grande partita, con la tensione e la pressione mi è sembrata di alto livello. Zero a zero mi sembra bene, uno a zero per noi bene, uno a zero per loro bene. E’ stata dura per tutti. Una partita di alto livello, intensa e di grande concentrazione. Non dico paura ma rispetto e grande concentrazione in difesa. Grande sforzo per chiudere possibilità di contropiede. Una partita di alto livello.

Ha parlato molto con Insigne…
Insigne è un ragazzo divertente, scherzavamo. Lui è pesante chiedeva sempre il cartellino e gli ho detto di giocare e lasciare in pace l’arbitro (ride, ndr).

Queste le parole di Mourinho in conferenza stampa

Tante cose positive. Cosa le è piaciuto di più?
“La partita. Secondo me una partita di alto livello, ed è possibile quando due squadre giocano ad alto livello. Partita tattica, fisica, con qualche difficoltà tecnica, ma su quel campo lì non è facile. C’è qualcosa che non si capisce, il campo è bello perché la sabbia è verde. È pieno di sabbia verde. Dalla tribuna sembra bello, ma lì… è duro. Però gran partita. Risultato magari corretto, ovviamente ci sono state delle opportunità per segnare e per vincere per entrambe, ma una partita in cui abbiamo finito tutti stanchi per l’intensità, la durezza, l’aggressività, la voglia di vincere e non accettare il pari. Quello che era diverso è che loro arrivavano al top, mentre noi dalla sconfitta a Torino e dal disastro di giovedì. Il controllo emozionale, la forza psicologica di entrare in campo  col peso di quella sconfitta, questo mi è piaciuto. Abbiamo giocato partite difficili, penso che meritiamo più dei punti che abbiamo, ma siamo lì. Dobbiamo continuare a lavorare, mercoledì a Cagliari sarà dura”.

Le due partite giocate alla pari con Juventus e Napoli danno consapevolezza? 
“Mi piacerebbe avere oggi al minuto 70 due terzini freschi, veloci, intensi, per cambiare la partita e non li abbiamo. Mi piacerebbe avere altre cose che non abbiamo. Però l’ho detto ieri, non le abbiamo perché abbiamo speso tanti soldi per pulire di poter convertire tutto sulla costruzione. Abbiamo una rosa dicotomica, dobbiamo gestirlo. Se vuoi sapere chi gioca mercoledì a Cagliari, te li dico già: la stessa di oggi”.

Oggi Gasperini ha sollevato un problema, ha detto di essere stato espulso senza motivo. Qual è la situazione?
“Di solito solo un allenatore viene espulso, l’altro è contento. Oggi siamo stati espulsi entrambi. Magari arrivo a casa, analizzo la partita e ho una visione diversa, ma la visione è che abbia fatto un lavoro positivo. Se sono l’arbitro vengo da me e mi dico di smetterla, la prima volta che mi ha visto mi ha ammonito, alla seconda volta non ho neanche protestato, mi sono girato. La performance dell’arbitro è una cosa diversa, mi è sembrato abbastanza, non ricordo episodi. Poi i gialli e i rossi… è una sua decisione”.

Dopo aver giocato con Juventus e Napoli c’è qualche rimpianto?
“Sicuramente. Contro la Juventus non meritavamo di perdere per niente, oggi un punto è accettabile. Ma potevamo vincere, così come perdere. Abbiamo avuto più palle gol. Dal punto di vista dell’organizzazione siamo stati benissimo, non era facile costruire di più, non abbiamo mai accettato il dominio loro. Nel momento in cui si sentiva un po’ la fatica e Luciano ha fatto i cambi, io non l’ho fatto perché se lo faccio la qualità si abbassa, seppur l’intensità si alzi. È stato un dialogo tra di noi in questo senso, un punto in queste due partite non va bene, ma dal punto di vista della costruzione della squadra e della mentalità nessuno di noi va a casa con la sensazione di un Napoli leader. Abbiamo preso un punto perché la partita è finita così, ma la mentalità non è stata quella. Con Cagliari e Milan avremo la stessa mentalità”.

Quanto è stato difficile mandare i giocatori in tribuna?
“Dico sempre che non sono io a scegliere i giocatori, sono loro. È semplice. Il calcio è un mondo un po’ crudele, per tutti, principalmente per gli allenatori. Per i giocatori anche. Non sono giocatori che hanno una croce, non sono finiti, no no. Domani è un altro giorno e domani si inizia da zero”.

Ha trovato allenatori migliorati rispetto al passato? Vede una capolista più giusta tra Milan e Napoli?
“Non è importante. Sono pari. Guardi la classifica dello scorso anno e puoi capire le differenze, quali sono le squadre con più potenziale. È così. Per noi stare lì al quarto posto col pareggio di oggi è motivante. Siamo una squadra che ha dei limiti, che ha finito dove ha finito lo scorso anno. Continuiamo il nostro lavoro. Gli allenatori? L’ho ritrovati più vecchi. Quello dell’allenatore è un lavoro in cui smettiamo di migliorare quando smettiamo di lavorare. Non è una cosa che dipende dalla condizione fisica, è accumulo d’esperienza. Ranieri ha 70 anni, è più giovane di qualche ragazzo che conosco io. È un lavoro che quando decidiamo di smettere finisce. Sono molto contento di ritrovare tutti quelli che erano con me quando ero all’Inter e devo dire che sono molto contento di una nuova generazione di ragazzi italiani, giovani, che sono bravi e hanno cose diverse. Possiamo fare una Serie A bella, in queste 9 partite che abbiamo giocato se dimentico qualche partita in cui sono andato a casa non molto felice di qualche decisione, ho la sensazione che è un bel campionato. Gli 0-0 di 20 anni fa sono diversi da quelli di oggi. Nessuno all’estero era felice di guardarli, lo 0-0 di oggi sicuramente è di grande qualità”

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