Roma, Mourinho al rischiatutto: mese decisivo per l’Europa

ROMA – Paradiso e inferno sportivi, senza parlare di fallimenti per non far irritare i nuovi discepoli del cestista Antetokounmpo, distano un mese e una manciata di dettagli. E’ incredibile la situazione di opposti potenziali che sta vivendo la Roma dopo il pareggio con rimpianti nello scontro diretto contro il Milan. Pensate: Mourinho potrebbe ancora vincere l’Europa League il 31 maggio a Budapest, con conseguenti qualificazione alla prossima Champions e partecipazione alla prestigiosa Supercoppa europea. Ma esiste anche lo scenario più difficile da digerire: la Roma il 4 giugno potrebbe arrivare senza niente in tasca, o al limite con un beffardo piazzamento buono per tornare in Conference League.

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Mucchio

La volata in campionato è diventata indecifrabile a sei giornate dalla fine. Teniamo per buona la classifica della Juventus, che comunque deve ancora raggiungere l’obiettivo Champions. Oggi la Lazio, nonostante due sconfitte consecutive, è ben avviata con il +4 sulle quarte, che sono Milan, Roma e Inter, e la consapevolezza di un calendario disteso. Ma nel discorso è rientrata anche l’Atalanta, ora settima a – 2 dal terzetto, che ha il vantaggio non marginale di avere un solo obiettivo. Beh può succedere questo: se la Fiorentina vince la Coppa Italia nella finale contro l’Inter, il sesto posto non varrà più la promozione all’Europa League (che spetta appunto ai viola come detentori della coppa nazionale) ma la Conference. A quel punto il settimo posto non porterà più in Europa. A meno che…

Trionfo?

Potrebbe anche capitare che l’Inter o il Milan vincessero la Champions senza però meritarla attraverso il campionato. In questo caso, unico per il calcio italiano, avremmo cinque squadre nel torneo principale nella prossima edizione. E sette oppure otto squadre in Europa, a seconda del risultato della finale di Coppa Italia. Se l’Inter vince, la Fiorentina non va in Europa anche se viene ammessa alla nuova Supercoppa italiana in terra saudita. Ma esiste addirittura un’ulteriore ipotesi. L’Italia cioè vince la Champions con una delle due milanesi e l’Europa League con Juventus o Roma. Questa situazione ovviamente premierebbe le vincitrici, che sarebbero abilitate alla Champions 2023/24, togliendo un posto alle classificate della Serie A: il quarto, insomma, non varrebbe più un piazzamento dorato, a meno che uno dei titoli europei non venga assegnato a squadre che occupano una delle prime quattro posizioni. Meccanismo ingarbugliato ma – speriamo – chiaro. 

Altalena

Vista dal punto di vista della Roma, che è ancora in corsa sul doppio fronte, significa affrontare il mese di maggio in apnea: almeno otto partite, sperando che siano nove con la finale di Budapest, sopportando fatica e infortuni che si stanno accanendo a vario titolo sull’organico. Ci sono anche le vie di mezzo, naturalmente. Mourinho potrebbe anche raggiungere la Champions, o comunque un dignitoso piazzamento europeo, attraverso la Serie A, e salutare l’Europa League già in semifinale. Ma in un gioco che assomiglia al rischiatutto, ci sentiamo di affermare che lui non metterebbe la firma su un finale così.  


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