Roma, misure anticrisi per Pellegrini: la squadra è con il capitano

Qualche tifoso potrà avere la memoria corta e aver dimenticato quanto Lorenzo Pellegrini sia stato importante la scorsa stagione (e non solo) per il percorso della Roma in campionato e, soprattutto, la vittoria in Conference League. Non dimenticano invece i suoi compagni di squadra e José Mourinho che alla fine della partita contro il Feyenoord hanno rincuorato il giocatore, e rispedito al mittente le scuse per il rigore sbagliato e la performance al di sotto del suo livello. La squadra ha apprezzato il gesto e ha perdonato immediatamente il suo capitano senza neanche bisogno di sentire il discorso nello spogliatoio. Così come Mourinho che ha sostituito il giocatore all’intervallo della partita non per il rigore fallito ma perché lo vedeva in difficoltà nel ritmo e nei duelli individuali, ma che continua naturalmente a vedere in lui uno degli uomini chiave del suo gruppo. 

Diversi compiti

«Ne vorrei tre di Pellegrini in campo», aveva detto un anno fa Mourinho. E continua a pensarlo perché la sua qualità è imprescindibile per la sua squadra. Anche in una stagione non particolarmente brillante per il giocatore, che sta facendo fatica a trovare la giusta forma tra infortuni muscolare e traumatici, ma anche per un modo diverso di giocare della formazione con l’inserimento di Dybala che sta svolgendo quelli che la scorsa stagione erano i suoi compiti e che lo avevano portato a realizzare 14 gol e 8 assist. Guarda caso (e naturalmente non è una coincidenza), praticamente gli stessi numeri di Dybala (15 gol e 8 assist) in questo suo primo anno in giallorosso. Lorenzo ha segnato 5 reti in questa stagione, con un expected goals di 10,7 (quindi avrebbe dovuto realizzarne quasi 6 di più), ha tirato meno in porta rispetto a un anno fa (25 volte contro 43), e tentato meno dribbling (86, 35 riusciti). Ma le occasioni create (84) sono anche superiori alla scorsa stagione, così come i passaggi e i cross andati a buon fine. Insomma, se le performance del giocatore non sono ottimali come quelle passate, non è solo un problema suo ma anche di chi in campo non sta sfruttando le sue giocate.

Cento da capitano

Pellegrini non nasconde la sua delusione per una stagione di alti e bassi, ben diversa da quella che aveva chiuso lo scorso 25 maggio con il trofeo alzato a Tirana. «Non sono contento delle mie prestazioni», ha detto poco tempo fa. Il primo ad ammettere il momento di crisi è lo stesso centrocampista che da capitano e simbolo della squadra vorrebbe sempre brillare per regalare successi alla squadra e ai suoi tifosi. Le stagioni negative arrivano per tutti i giocatori, campioni o meno, ecco perché le critiche (per non parlare degli insulti) arrivate sui social lasciano indifferenti la maggior parte dei tifosi che si schierano con il loro capitano. E a proposito, la prossima gara che giocherà sarà la centesima di Pellegrini con la fascia al braccio, raggiungendo così Amedeo Amadei. Un momento emozionante per lui, per i tifosi che lo sosterranno e per il club che continua la tradizione in campo dei capitani romani e romanisti. E chissà che per Lorenzo non possa essere la partita giusta per dare una svolta al suo finale di stagione.

Roma, questione infortuni: Abraham non preoccupa, guaio Dybala

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