Roma, l’orologio di Abraham e l’assenza di Dybala

Non riesco a capire perché i giocatori della Roma sembrano sempre avere i nervi tesi. Stiano più tranquilli e se arrivano ad esserlo, probabilmente Mourinho non sarà costretto a rendersi conto che l’attacco ha perso 13 goal. Perso, attenzione, non preso. Diciamo la verità: è strano l’andare e venire della Roma e quando sembra aver risolto tutti i problemi, ecco che si ritrova di nuovo ad affrontarli. Un dispetto del destino, mi viene da dire. Certo, è inutile nasconderlo, la Roma ha dei problemi, ma se penso a quelli della Juventus e degli Agnelli di conseguenza, preferisco cambiare discorso.

A proposito di giocatori della Roma, Abraham ha segnato l’ultima rete il 12 settembre. Forse, deve rimettersi a posto il calendario che magari è indietro nel tempo o l’orologio, ugualmente fermo a chissà quando. Il giudizio sui giocatori, specie sui giocatori di prima linea, è molto difficile e può esser sbagliato. È anche curioso accorgersi che quando un giocatore bravo si rende conto che è bravo, ecco che tutti si accorgono che quando manca lui c’è la riprova che è bravo. Non so se mi sono spiegato, ma se guardate Dybala, il suo andare e venire, vi renderete conto che il mio ragionamento un motivo ce l’ha.

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