Roma: l’insostenibile leggerezza della centralità di Dzeko

Fonseca domani col napoli sembra intenzionato a restituirgli il posto da titolare, ma Edin sa bene che la società a fine stagione vorrebbe cederlo

L’insostenibile leggerezza della centralità del ruolo che si ha in una squadra, in fondo, potrebbe essere ben rappresentata dalla parabola di Edin Dzeko nella Roma. Fino al 19 gennaio era il capitano, il giocatore più importante, quello più pagato (7,5 milioni), l’unico a essere entrato nella storia del club come terzo cannoniere di tutti i tempi dietro a Sua Maestà Francesco Totti e Roberto Pruzzo. Poi il 19 gennaio il fattaccio, la lite con Fonseca al termine della partita di Coppa Italia contro lo Spezia. Da quel momento l’eclisse, che si è materializzata almeno in due modi palesi: la sottrazione della fascia e la perdita della titolarità indiscussa, tutto questo a vantaggio di Pellegrini e di un Borja Mayoral che non è ancora alla sua altezza, ma che intanto è arrivato a segnare 13 gol in questa stagione. Intendiamoci, Dzeko resta senz’altro l’attaccante più completo che la Roma abbia a disposizione, ma dalla frattura con Fonseca – pur ricucita grazie alle scuse del bosniaco – in campionato il centravanti, complice anche un infortunio, ha accumulato solo 4 presenze senza segnare neppure un gol, mentre in Europa League ha realizzato due reti in altrettante apparizioni. In generale, rispetto ai suoi standard, non molto. E non molto neppure se si valuta l’intera stagione finora, visto che Dzeko ha segnato 10 gol in 26 partite.

Dal Napoli al futuro

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Morale: domani contro il Napoli per lui sarà una gara molto importante. Fonseca sembra intenzionato a restituirgli il posto da titolare (perché il valore del giocatore gli è chiaro), ma Edin sa bene che la società a fine stagione vorrebbe cederlo. Non per le qualità assolute che potrebbe ancora offrire alla squadra, ma perché ha un ingaggio pesante e la sua stessa presenza, per certi versi, sembra fare ombra ai giovani colleghi, vedi quanto è già successo in passato con Schick. Detto che il nuovo general manager Tiago Pinto si è schierato da subito con l’allenatore, cosa potrebbe fare cambiare il progetto? Probabilmente solo due cose: un gran finale di stagione e un eventuale cambio di allenatore, che al momento non pare affatto all’orizzonte. Perciò, anche per cercare vetrina, già a partire da domani contro il Napoli la voglia di Dzeko di brillare sarà anabolizzata al massimo. Quanto basta per rassicurare la Roma.

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