Roma-Leicester 1-0: decide Abraham, Mourinho è in finale di Conference League

ROMA – Missione compiuta. Dopo trentuno anni la Roma torna a giocare una finale europea – nella stagione 1990-91 perse l’ultimo atto di Coppa Uefa nel derby contro l’Inter – e lo fa battendo 1-0 all’Olimpico il Leicester grazie al 25° gol stagionale di Tammy Abraham, a segno di testa dopo soli 11′. I giallorossi, inoltre, sono soltanto la seconda squadra italiana dopo la Juventus a raggiungere tale traguardo, il 4° della propria storia, in quattro differenti competizioni. Il prossimo 25 maggio all’Arena Kombetare di Tirana i ragazzi di Mourinho si giocheranno la Conference League contro il Feyenoord.

Roma-Leicester, le scelte di Mourinho e Rodgers

Una sola novità per Mourinho rispetto al match dell’andata: Sergio Oliveira sostituisce l’infortunato Mkhitaryan. A protezione di Rui Patricio ci sono Mancini, Smalling ed Ibanez, con Karsdorp e Zalewski a tutta fascia, Cristante e Pellegrini mezz’ali e la coppia Zaniolo-Abraham a completare il 3-5-2 giallorosso. Due invece i cambi di Rodgers rispetto all’1-1 maturato a Leicester: Schmeichel in porta, Ricardo Pereira, Fofana, Evans e Justin – al posto dell’ex Castagne acciaccato – in difesa, Maddison, Tielemans e Dewsbury-Hall a centrocampo e Lookman, Vardy e Barnes – che fa accomodare Albrighton in panchina – nel tridente offensivo.

Roma-Leicester 1-0 al 45′: decide il gol di Abraham

Il pubblico è quello delle grandi occasioni e i giallorossi li ripagano con un avvio convincente. Mentre sul maxi-schermo compare il doppio ex Claudio Ranieri, acclamato da entrambe le tifoserie, al quarto tentativo ravvicinato la Roma passa: ci prova due volte Pellegrini, una di testa Smalling, quindi – con una nuova zuccata all’11’ – Tammy Abraham sigla l’1-0 che trasforma l’Olimpico in una bolgia. Il primo tiro degli inglesi, un mancino a giro che termina largo, arriva un solo giro di lancette più tardi e porta la firma di Dewsbury-Hall, ma al 16′ Pellegrini sfiora il raddoppio: da un lancio bellissimo di Zalewski a superare la retroguardia del Leicester, il capitano capitolino fa fare alla sfera un rimbalzo di troppo prima di calciare, trovando la pronta risposta del portiere figlio d’arte. Al 19′, poi, non trova Zaniolo nel cuore dell’area per centimetri: sarebbe stato tutto inutile a causa dell’iniziale posizione di fuorigioco. In campo c’è grande intensità, ma qualche errore tecnico – da ambo le parti – vanifica alcune situazioni interessanti: enigmatico in questo senso, alla mezz’ora di gioco, è il timido filtrante di Pellegrini che avrebbe mandato Zaniolo in porta tutto solo. Qualche protesta giallorossa un minuto dopo per un contrasto in area inglese tra Ricardo Pereira e Sergio Oliveira, quindi Zaniolo tenta una puntata dal vertice destro, guadagnando solo un tiro dalla bandierina, sui cui sviluppi non è preciso Abraham. È comunque una fase in cui è il Leicester a fare la partita, senza tuttavia riuscire a trovare sbocchi dalle parti di Rui Patricio: Mourinho chiede ai suoi di gestire il pallone e di non avere fretta di verticalizzare. Il primo a finire sul taccuino dell’arbitro serbo Jovanovic è Mancini al 41′: per il difensore ex Atalanta si tratta della 21ª sanzione minima stagionale, cui si aggiunge un cartellino rosso.

La Roma vince 1-0: Mourinho è in finale di Conference League

Rodgers opera un doppio cambio al rientro in campo dagli spogliatoi (Iheanacho ed Amartey per Barnes e Lookman), ma da una nuova situazione di palla inattiva – l’ennesimo calcio d’angolo della sfida – Mancini non riesce a battere a rete a due passi da Schmeichel: grandissima occasione per la Roma soltanto al 46′. Nuova ovazione per Ranieri da parte di tutto l’Olimpico, nel frattempo Sergio Oliveira risolve una situazione pericolosa e Abraham – in fuorigioco – infiamma invano il pubblico in ripartenza. L’attaccante ex Chelsea ci mette poi la testa nella propria area sul destro di Vardy (59′). Sale in cattedra Zalewski, strepitoso nelle chiusure difensive, devastante sull’out mancino: all’ora esatta di gioco pecca però di egoismo non servendo Abraham tutto solo in mezzo. Da un’invenzione di Pellegrini, poi, la Roma conquista un nuovo corner su cui svetta Smalling in area, senza tuttavia inquadrare lo specchio, mentre Vardy non è puntuale all’appuntamento col pallone scodellato al centro da Justin. I ragazzi di Mourinho iniziano a mostrare i segni del grande dispendio di energie profuso nella prima frazione, ma con grande abnegazione e compattezza non corrono grossi rischi: funzionale il sacrificio di Abraham, che accorcia a protezione delle palle sporche e costringe Fofana al cartellino giallo. A 20′ dal termine Rodgers getta nella mischia l’ex Castagne in luogo di Ricardo Pereira, ma l’avvicendamento non sortisce gli effetti sperati: le occasioni da gol latitano e il tempo scorre. Al 75′ Ibanez accusa un fastidio ma, con Kumbulla pronto ad entrare, stringe i denti e rinuncia al cambio: entra invece Veretout per Zaniolo e, sull’altro versante, Perez per Dewsbury-Hall. Buona chance per Maddison al 78′, ma il suo destro da fuori è facile preda di Rui Patricio, sessanta secondi più tardi ci prova invece Zalewski col mancino, murato, quindi Iheanacho dalla lunga distanza non crea problemi all’estremo difensore giallorosso. Vina per il giovane italo-polacco – salutato con l’ovazione di tutto lo stadio – a 6′ dal triplice fischio, mentre Abraham, stremato e in debito d’ossigeno, continua a sprintare e a combattere su ogni pallone: dopo il giallo rimediato da Karsdorp, il bomber inglese – omaggiato da un’altra standing ovation – cede il proprio posto in campo a Shomurodov. Fischi di paura al 92′ sulla cannonata di Maddison che s’infrange contro i cartelloni pubblicitari. Il match volge al termine su un tiro potente da fuori di Sergio Oliveira e su una provvidenziale chiusura di Mancini su Vardy.

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