Roma, incroci di mercato: Mourinho parla con gli agenti, Smalling tratta

Metti José Mourinho a Trigoria e metti due collaboratori di Jorge Mendes, il suo storico agente. Metti Pinto impegnato in altri incontri e i Friedkin, come al solito, impegnati in riunioni top secret. Viene immediato pensare che Mou, parlando con Hugo Valdir e Luis Correia, abbia fatto il punto sul futuro. Magari lontano da Roma. Possibile, forse addirittura probabile. Ma la realtà è che, in questo momento, José Mourinho ha in testa solo una cosa: il Bayer Leverkusen. A Bologna stravolgerà la Roma, in Germania non stravolgerà niente di quanto fatto finora: allenamento di rifinitura a Trigoria, solo conferenza alla BayArena, squadra concentrata su un traguardo che sarebbe storico. Perché due finali europee di fila la Roma non le ha mai fatte. E Mourinho lo sa, come sa che la stanchezza dei suoi giocatori può essere supportata dall’amore di una tifoseria che, da giovedì sera, non pensa che al ritorno a Leverkusen. Per Mourinho è lo stesso. Non c’è futuro, ora, ma solo presente. E quindi anche se gli incontri con due uomini che conoscono benissimo il mercato – e il suo pensiero – fanno pensare che la strada da Roma sia sempre più lontana, Mourinho ragiona sul campo. Si rilassa con il tennis e intanto prepara il ritorno della semifinale partendo dal risultato positivo maturato giovedì sera: una partita studiata alla perfezione nella quale ha annientato tutte le pedine di qualità di Xabi Alonso. Dalla marcatura a uomo di Mancini su Wirtz, alla fase ossensiva di Spinazzola a bloccare Frimpong, fino a un Diaby annullato da Ibañez con la partecipazione di Matic. Lo stratega Mou ha dato scacco al suo collega spagnolo, adesso servirà un’altra partita perfetta per dare lo scacco matto e far cadere il re delle pedine rossonere. 

Mourinho al Foro Italico, l'abbraccio dei bambini è da brividi

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Casa e Trigoria

Ecco perché il futuro può attendere almeno un’altra settimana. E lo ha ribadito anche il tecnico ieri pomeriggio dagli Internazionali di tennis: «Se ho deciso il futuro? Sì, la partita di oggi (ieri, ndr)». Quella dell’amico Djokovic. Ma soprattutto, ed era sottinteso, la partita europea dei suoi di giovedì prossimo. Il Bologna sarà solamente una tappa intermedia (e scomoda) che porterà la Roma in Germania mercoledì pomeriggio. Testa solo al Bayer, Mou sta trascorrendo le sue giornate a Trigoria (dove ha dormito ieri sera) per studiare tutte le situazioni sportive della sua squadra: dal programma allenamenti, alle formazioni da utilizzare contro i suoi due allievi, prima Thiago Motta, poi Alonso, fino alle situazione infortuni. La notte al Fulvio Bernardini per non fare avanti e indietro tra Trigoria e la casa ai Parioli che a fine mese abbandonerà, al di là dei discorsi sul futuro. Ieri si è concesso una tappa al Foro Italico e il saluto nel centro sportivo a Julio Sergio Bertagnoli, “il miglior terzo portiere del mondo” come lo aveva definito Spalletti, che ha affrontato quando guidava l’Inter del triplete. 

L’appello dei tifosi

Non ha partecipato quindi alla riunione di Tiago Pinto con l’agente Pastorello, né a quella del gm con James Featherstone, l’agente di Chris Smalling pronto a firmare il nuovo contratto che lo legherà al club giallorosso per altre due stagioni. Il suo futuro si chiama solo Leverkusen, sperando che poi il prossimo sia Budapest. Insieme ai tifosi della Roma che tra appelli, striscioni e social stanno facendo di tutto per cercare di convincere i Friedkin a offrire allo Special One il rinnovo di contratto e le rassicurazioni sul progetto della Roma.

Internazionali d'Italia, l'arrivo di Mourinho al Foro Italico

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Internazionali d’Italia, l’arrivo di Mourinho al Foro Italico

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