Roma, in porta si cambia: tutto su Musso con due jolly sul piatto

Per l’argentino l’Udinese chiede almeno 20 milioni, ma Pinto può offrire Diawara e Perez, graditi a Gotti

Non sappiamo con certezza quale sarà il destino di Juan Musso, ma di sicuro per lui il calcio non è un modo per prendersi una rivincita sociale. Papà ingegnere (e anche portiere dilettante) e mamma avvocato, per quel ragazzone così alto appassionato in prima battuta di basket, ciò che desideravano era che andasse l’università, per poi divenire un apprezzato professionista come loro. Invece adesso, a 26 anni, l’estremo difensore dell’Udinese e della nazionale argentina è pronto a un nuovo passo avanti della sua carriera. Lo aspetta a braccia aperte la Roma, anche se deve guardarsi della concorrenza dell’Atalanta e del Milan, qualora (difficile) decida di fare a meno di Donnarumma.

LOPEZ E OLSEN

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Ma è il club giallorosso che al momento appare in vantaggio sul ragazzo nato a San Nicola de Arroyo (il nome fu dato in onore del patrono di Bari), situato a nord di Buenos Aires. Complice anche recenti abboccamenti fra le parti, l’Udinese ha già pensato di fissare il prezzo del portiere: 20 milioni. Montagna difficile da scalare per i Friedkin in piena ristrutturazione societaria? Non proprio, visto che il club bianconero sarebbe disponibile a valutare l’ipotesi d’inserimento anche due giocatori non decisivi nello scacchiere della prossima stagione: Diawara e Carles Perez, su cui il tecnico Gotti recentemente si è espresso in modo assai lusinghiero. Inutile dire, però, che la Roma deve trovare collocazione agli altri due portieri in rosa, visto che Fuzato potrebbe anche rimanere come secondo, se a Mirante non sarà rinnovato il contratto. Pau Lopez, soprattutto, è arrivato con una valutazione di 30 milioni e ne occorrerebbero circa 18 per non fare minusvalenza. Olsen invece, che sembrava vicino al riscatto da parte dell’Everton, è rimasto sconvolto dalla rapina subita in casa, in cui lui e la sua famiglia sono stati minacciati con dei machete e quindi si dice voglia cambiare aria. Un problema in più per la Roma, che però non dispera di piazzarli entrambi. Una cosa è certa: proprio sul fronte delle cessioni l’estate del general manager Tiago Pinto si annuncia assai impegnativa, perché sono tante le situazioni, e per diversi ruoli, in cui c’è la necessità di sfoltire e ringiovanire la rosa, oltre che di abbassare il monte ingaggi. Non è un caso che, fra i prospetti futuribili, ci sia anche quello di Maarten Vandervoordt, classe 2002, del Genk, un baby gigante seguito anche da Real Madrid e Liverpool.

GOLLINI&MERET

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Ma se Musso è in prima fila per vestire il giallorosso, il g.m. Tiago Pinto non perde di vista neppure Gollini, in uscita dall’Atalanta (che appunto segue Musso) e Silvestri, senza contare che l’agente Raiola ha offerto in prestito anche Areola, di proprietà del Psg e attualmente parcheggiato al Fulham. Insomma, la situazione è fluida, ma con Musso la Roma spera di frenare per un periodo quel tourbillon di portieri che è stata una delle caratteristiche dell’era americana. Stekelenburg, De Sanctis, Szczesny, Alisson, Olsen e Lopez – affiancati dai vari Goicoechea, Lobont, Skorupski e Mirante – nel decennio hanno fatto vivere splendori e disfatte. L’impressione è che adesso sia arrivato il momento di voltare pagina. E il portiere dell’Udinese potrebbe essere quelli giusto per sognare.

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