Roma, il borsino della difesa: rinnovo per Mancini. Che succede con Smalling e Ibanez?

L’ex Dea è il prezzo pregiato, l’inglese non offre garanzie fisiche: le entrate dipendono da loro due. E le voci su Demiral non trovano conferme

Le priorità sono un centrocampista e un portiere, in attacco tutto dipende da Dzeko (tornerà a giorni dalla Croazia), ma le manovre della Roma si concentrano anche sui difensori centrali. Sarà blindato Mancini con il rinnovo, su Kumbulla dopo un primo anno con alti e bassi lavorerà Mourinho, Juan Jesus ha salutato, Fazio cerca squadra e Ibanez piace a tanti, Real Madrid compreso.

La chiave è proprio questa: se sarà ceduto il brasiliano – anche lui di ritorno a Roma – dopo le vacanze, Pinto tornerà sul mercato in maniera importante. Ancora di più se sarà ceduto anche Smalling, che piace all’Everton. Ieri Sky ha fatto sapere che sarebbe stato effettuato un sondaggio con la Juventus per Demiral, ma da Trigoria non arrivano conferme, anzi. Un nome che piace è quello di Aké, olandese (non titolare) del Manchester City e della Nazionale, ma entrerebbe in rosa solo in caso di cessione di Ibanez oppure Smalling.

Sicurezza

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Così come per il portiere, Mou per la difesa vorrebbe gente esperta. E quindi bene Mancini, bene anche Smalling se stesse nelle condizioni migliori, ma fino alla fine del mercato anche il reparto arretrato potrebbe cambiare fisionomia. L’inglese, in particolare, non può dare sicurezze dopo un anno in cui ha giocato appena 21 partite, di cui 16 di campionato. Diverso è invece il discorso su Ibanez: ha una clausola da 80 milioni che difficilmente sarà pagata ma pone la Roma in una condizione di forza sul mercato. L’ex Atalanta, 40 partite, è stato pagato 8 milioni più 2 di bonus e in caso di cessione (entro il 2024 la Roma dovrà pagare il 10% del prezzo di vendita alla società bergamasca. Motivo in più per cederlo ma solo di fronte ad un’offerta davvero importante.

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