Roma, i tifosi ‘blindano’ Mourinho: “José a vita”

ROMA – Due fumogeni, uno giallo e l’altro rosso, accesi agli estremi di uno striscione chiaro, sintetico e che esprime tutto il legame creato in queste tre stagioni alla Roma: «José a vita!». I tifosi scelgono ancora Mourinho, fanno scudo attorno al tecnico e alla squadra, dichiarano ancora tutta la loro fiducia in lui. Lo hanno esposto nella notte di giovedì, facendo festa e sostenendo il portoghese. Poi all’alba lo striscione era stato già rimosso dagli addetti del Fulvio Bernardini, sebbene il messaggio fosse tutto di sostegno verso l’allenatore che dovrà guidare la squadra in un lungo tour de force tra campionato e coppa. Una disposizione ordinaria quella di rimuovere gli striscioni il giorno dopo, ma stavolta scattata rapidamente nelle prime ore del mattino. Restano quindi le immagini (scure, in notturna) dello striscione scattate dai protagonisti e che poi hanno fatto inevitabilmente il giro del web. «José a vita». Hanno scelto di scrivere il nome. Non Mourinho, Mou, o mister. E non è una casualità perché adesso lo Special One fa parte della Roma ma anche di una tifoseria che José ha più volte incensato pubblicamente, l’ultima volta solo poche ore fa nell’intervista alla Rai (integrale oggi alle 13.45 su Rai 2). Gli brillano gli occhi quando parla dei romanisti: «Qui c’è qualcosa di più. Questa gente ti fa avere una temperatura diversa nella tua pelle. Io amo questa tifoseria, ci sostiene sempre dopo le sconfitte e per questo motivo non ho nessun tipo di problema a dire che la Roma è molto speciale per me, nella mia carriera». Un amore contraccambiato, reciproco, un legame che è sempre saldo tra le parti e che ciclicamente porta a manifestazioni d’amore. Il tecnico con le sue parole, i tifosi con il loro sostegno all’Olimpico e, appunto gli striscioni. Tanti nel corso di questi anni tra Trigoria e l’Olimpico.

Mourinho, legame unico con i tifosi della Roma

L’amore spiegato con gli striscioni, ma anche con i numeri. L’Olimpico si sta avvicinando al sold out anche per la partita di domani contro l’Udinese. E sarà il numero 42 dell’era Mourinho. E l’entusiasmo per l’arrivo del tecnico e poi di giocatori di livello ha fruttato alla Roma introiti per 70 milioni di euro. Mica male come ricavi. Però il fronte romantico della vicenda è sicuramente più bello e racconta di un rapporto tra José e i romanisti unico, tra i più forti e intensi vissuti nella storia della Roma, sebbene con restrizioni maggiori rispetto al passato quando c’era sicuramente (in tutto il calcio) un’accessibilità diversa alla squadra e all’allenatore. Soprattutto nei ritiri estivi o negli allenamenti a porte aperte nel corso della settimana. È quindi un legame vintage, vecchie maniere, ma ai giorni d’oggi. Quindi particolarmente più significativo, anche considerando il rapporto tra tifoseria-tecnico negli altri club. Non solo italiani, ma anche all’estero. Quale tifoseria aspetta di urlare più il nome dell’allenatore piuttosto che dei giocatori all’annuncio delle formazioni, prima della partita? Quale tifoseria dedica più striscioni al tecnico che ai calciatori? Quale tifoseria reputa un mister il personaggio più rappresentativo del club? Probabilmente solo quella della Roma. «La squalifica Uefa di quattro giornate mi ha fatto sentire bene, mi ha fatto sentire l’uomo che ha rappresentato il sentimento di tutti i romanisti». Ecco quel legame.

Lo striscione è un messaggio ai Friedkin

Uno striscione per Mourinho, ma anche un messaggio ai Friedkin sul futuro dello Special One. Mou ha ribadito di non aver parlato con Dan del rinnovo ma di averlo sentito dieci minuti dopo la sfida contro la Lazio. Si parla del presente, non del futuro che resta quindi un’incognita. Sull’Arabia il tecnico ha ribadito: «Penso che un giorno ci andrò. Ma, quando dico un giorno, non intendo domani o dopodomani». Il domani è solo l’Udinese, partita da vincere per cominciare al meglio il lungo tour de force tra campionato ed Europa League: «Sarà una partita molto dura – ha detto il tecnico –. L’Udinese si è trasformata in una squadra molto difensiva. Sa coprirsi bene e riparte velocemente in contropiede». Testa solo al presente, con il supporto dei tifosi e quel legame mozzafiato che si scatenerà in una nuova festa all’Olimpico.

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