Roma, futuro Belotti: cosa può succedere a giugno

ROMAIl gol lo avrebbe fatto rinascere, avrebbe potuto scacciar via tutte le sue insicurezze per poi ricominciare nel migliore dei modi il campionato a gennaio. Un gol che non è arrivato, e alla fine a festeggiare sono stati i suoi ex tifosi. Andrea Belotti si è perso e non riesce a ritrovarsi. E il suo errore dal dischetto ha rischiato di compromettere anche il risultato (comunque deludente) della sua nuova squadra. Per fortuna – per lui e per la Roma – è arrivato due minuti dopo il pareggio di Matic che ha riportato il risultato in parità.

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La cresta resta bassa

Ma non ha riportato il sereno nel Gallo che ormai già da un mese ha smesso di cantare. Il centravanti non segna in campionato dallo scorso maggio e gli unici due gol siglati in giallorossi li ha realizzati in Europa League, l’ultimo lo scorso 13 ottobre. Troppo poco per un attaccante chiamato a essere più di una riserva, soprattutto visto il periodo negativo di Abraham. Invece ha sprecato l’occasione per rialzare la cresta e di tornare a esultare sotto la Curva Sud, insieme ai tifosi. Prestazioni generose, non c’è dubbio, ma poco consistenti in fase offensiva. Così ha cercato di sbloccarsi con il rigore. Che non avrebbe dovuto battere lui. Perché Belotti non era il primo rigorista della squadra tra quelli che erano in campo, lo avrebbe dovuto battere Dybala, ma anche Zaniolo.

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Dieci rigori sbagliati

Belotti invece ha chiesto il pallone, voleva segnare contro il Torino di cui è stato capitano per cinque stagioni realizzando cento gol in Serie A. Probabilmente pensando troppo al suo bisogno e troppo poco ai problemi dal dischetto. Belotti ha infatti sbagliato il decimo rigore (quarta volta in cui ha colpito un legno) su 36 calciati, ovvero il 27,8% dei penalty battuti. Nessuno ne ha sbagliati più di lui dal suo primo rigore tirato in Serie A (Palermo-Fiorentina, stagione 14-15). «Belotti ha sbagliato il rigore, ma almeno ha avuto il coraggio di tirarlo», ha dichiarato Mourinho nel post gara. Una magra consolazione per lui, la Roma e lo stesso Belotti che a fine partita è andato verso la Curva Sud per scusarsi. Una mano alzata verso di loro, un mea culpa che non ha sciolto i tifosi che hanno fischiato lui come tutta la squadra (fatta eccezione per Dybala). 

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Rinnovo a rischio

Il ventottenne non è stato criticato da Mourinho per l’atteggiamento perché sia in allenamento sia in campo si spende per i compagni, aiuta la squadra in fase di copertura e prova a rendersi pericoloso in attacco. Solo che non basta, soprattutto per una Roma che ha evidenti problemi realizzativi con i suoi soli diciotto gol realizzati in campionato. Se è vero che la miglior medicina per un attaccante è tornare al gol, ieri pomeriggio il Gallo si è divorato l’opportunità di riuscire a far sparire una parte delle sue insicurezze. Durante la sosta dovrà lavorare a lungo per tornare in forma – atleticamente e mentalmente – per riuscire ad aiutare la squadra e ad aiutarsi: perché senza gol anche il suo rinnovo di contratto (in scadenza a giugno) difficilmente riuscirà a concretizzarsi.

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