Roma-Fonseca, black-out: summit tra i Friedkin e Tiago Pinto

Riparte la tarantella: colpa di Fonseca, colpa dei giocatori, colpa della società. Di sicuro ci sono solo i numeri: la Roma è sesta in classifica, con buone possibilità di essere scavalcata dalla Lazio, e viene quasi sempre travolta negli scontri diretti. Davanti alla realtà, si è arreso lo stesso allenatore che ha parlato di «mancanza di coraggio, di paura, di mentalità» assumendosi la responsabilità di non aver trasmesso messaggi virtuosi alla squadra. Mai era stato così duro e chiaro, Fonseca, da quando lavora in Italia.

Il summit tra i Friedkin e Tiago Pinto

Di questo e di altro hanno parlato i Friedkin con Tiago Pinto in una riunione andata in scena a Trigoria all’indomani della brutta sconfitta con il Napoli. Il presidente Dan, che una volta inquadrato dalle telecamere ha scosso la testa durante la partita, annunciava con il body language la necessità di un confronto al quale Fonseca, che aveva il giorno di riposo, non ha partecipato. Nessuno vuole cambiare allenatore, ci mancherebbe. Non avrebbe neppure senso a pochi giorni dalla meritata gloria europea. Ma lo stato maggiore della Roma ha fatto il punto della situazione, per analizzare le cause di un rendimento altalenante tra campionato e coppe e di conseguenza studiare soluzioni emergenziali in vista del rush finale. Arrivare in Champions attraverso il campionato è ora diventato difficile ma c’è sempre la doppia sfi da all’Ajax all’orizzonte, con relative prospettive e ambizioni.

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