Roma, El Shaarawy in stile Altafini

ROMA – Una vita da Faraone, una stagione da gregario. Stephan El Shaarawy ha cambiato pelle e l’ha fatto senza alzare la cresta, con l’umiltà dei grandi – apprezzatissima da José Mourinho – e la voglia di mettersi in discussione all’alba di una stagione in cui la concorrenza interna toccherà livelli altissimi. Con l’arrivo di Dybala, in attesa di qualche uscita sul mercato, sulla trequarti giallorossa ci sono attualmente due posti per cinque calciatori; che diventano 6 aggiungendo pure capitan Lorenzo Pellegrini, utilizzato ormai come centrocampista puro nel 3-4-2-1 per non dover sacrificare nessuna stella sull’altare dell’equilibrio tattico.

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Lo spirito di El Shaarawy

Nell’amichevole del 7 agosto all’Olimpico contro lo Shakthar, ElSha ha confezionato due assist per i compagni in poco più di mezz’ora; a Salerno, nella prima di campionato la settimana successiva, è stato lanciato nella mischia da Mou per giocare gli ultimi istanti della gara e l’ha fatto con uno spirito da guerriero, sacrificandosi in fase difensiva. Due segnali incoraggianti nell’ottica della sua permanenza in quella che, contratto alla mano, sarebbe la sua ultima stagione capitolina. Il 29enne sa bene che gli spazi quest’anno saranno ridotti, ma ha già comunicato all’allenatore la sua volontà di restare e soprattutto la disponibilità totale nel momento in cui verrà chiamato in causa. Mourinho, dal canto suo, ha sempre considerato il Faraone un fedelissimo, tanto da mandarlo in campo complessivamente 36 volte (14 da titolare) nel 2021-22, spesso e volentieri per ribaltare situazioni di svantaggio. El Shaarawy ha chiuso la stagione passata con 7 gol, alcuni dei quali decisivi per evitare una sconfitta (vedi Bodø Glimt e Napoli). I tifosi ricorderanno soprattutto la perla contro il Sassuolo, in grado di far correre sotto la Curva Sud il tecnico portoghese al minuto 92 (come il suo numero di maglia) perché grazie a quel gol José ha potuto festeggiare la 1000ª panchina in carriera.

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A Roma si sente a casa

Emozioni che Stephan si prepara certamente a rivivere, consapevole che potrà dare un importante contributo alla causa anche partendo dalle retrovie. Anche con quel ruolo part-time reso famoso da un altro José, cioè Altafini. A Roma si sente a casa, ha voluto tornare qui dopo l’esperienza in Cina rinunciando a tanti soldi, e in questo momento non vorrebbe essere in nessun altro posto al mondo. Durante l’estate gli sono arrivate diverse offerte: tutte rifiutate per continuare a far parte del progetto di Mou. Quest’anno vedremo tra l’altro El Shaarawy nuovamente nelle vesti di trequartista, la sua posizione ideale. Quasi sicuramente non agirà più come esterno a tutta fascia (anche quel “sacrificio” tattico fu apprezzatissimo dallo Special One), essendoci adesso ben tre calciatori in grado di interpretare quel ruolo (Spinazzola, Zalewski e Viña). Anche in zona avanzata c’è traffico, ma occhio alle motivazioni: nel calcio fanno davvero la differenza.

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