Roma, ecco quando può tornare in campo Zaniolo

ROMAZaniolo corre. E precorre. A due mesi dall’operazione, diffonde messaggi di speranza e (auto) motivazionali, che lasciano immaginare un grande ottimismo verso il rientro agonistico. Ma ci vorrà ancora del tempo, servirà pazienza, perché il secondo incidente che ha sbriciolato il ginocchio va trattato con una cautela maniacale. Nell’intervista pubblicata martedì dal nostro giornale, Petrachi sosteneva che il primo recupero fosse stato un po’ affrettato, creando quindi le premesse per la rottura dell’altro crociato. Beh, stavolta la Roma ha deciso di aspettare fino all’ultimo giorno necessario per la completa guarigione, onde evitare rischi di ogni tipo.

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La visita

Sul tema anche il chirurgo che lo ha operato, l’austriaco Fink, è stato chiaro. Ci ha raccontato per telefono che «non è un problema di sei oppure otto mesi di prognosi, ma di recupero totale. Zaniolo è un calciatore molto giovane: meglio che si curi bene e che torni come prima, invece di affrettare i tempi. Il mio auspicio ragionevole è che possa riprendersi completamente». Se non ci fosse stato il Covid, lo avrebbe già ricevuto a Innsbruck per la visita di controllo. Invece l’incontro è stato rimandato a dicembre. E probabilmente sarà Fink a volare a Roma, dal momento che l’Austria è entrata in lockdown totale dalla scorsa settimana. Nel frattempo il chirurgo ha chiesto di essere aggiornato sui progressi e sugli eventuali inconvenienti che nella rieducazione di un ginocchio sono abbastanza normali.

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Attenzione

La Roma segue con discrezione il percorso riabilitativo ma non vuole che il pensiero dell’Europeo distragga Zaniolo dall’obiettivo principale, che è appunto la guarigione definitiva. A confortare l’ambizione del ragazzo sono i tanti precedenti positivi che nel calcio italiano hanno restituito alla piena attività agonistica giocatori importanti come Milik e Perin, entrambi vittime del doppio infortunio ai crociati. Ma la struttura fisica di Zaniolo, che basa sulla potenza esplosiva buona parte del suo gioco, impone ulteriori premure. […]

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