Roma, ecco perché l'Atalanta comanda la classifica assieme a te

Prima lo straordinario tributo di ventimila spettatori, tutti in piedi per Josip Ilicic, il Professore che ha regalato a Bergamo cinque anni di gioie e di magie e ha visto Bergamo al suo fianco nei momenti più dolorosi della pandemia che il campione sloveno ha vissuto sulla propria pelle. Poi il tripudio per il 3-1 al Toro, siglato dalla tripletta di Teun Koopmeiners, 4 gol in 4 partite, capocannoniere con Vlahovic, nuova stella della Dea, che ha consentito all’Atalanta di agganciare la Roma in testa alla classifica. Il 18 settembre, all’Olimpico, si giocherà la sfida diretta che si annuncia particolarmente intrigante.

Nell’attesa, ecco sei annotazioni per comprendere la metamorfosi della Dea, per la prima volta spettatrice delle coppe europee, dopo cinque stagioni consecutive vissute da protagonista, ma più che mai intenzionata a rimettervi piede nella prossima. 1) L’Età dell’Oro: Gasperini ha al suo attivo tre terzi posti consecutivi, un quarto, un settimo e un ottavo posto; tre partecipazioni consecutive alla Champions League con la punta massima del quarto di finale perso in extremis con il Psg; tre campagne in Europa League con la punta massima del quarto di finale perso con il Lipsia; due finali di Coppa Italia nell’arco delle tre edizioni precedenti l’ultima, vinta dall’Inter. 2) I Percassi e i Bostoniani. L’Atalanta vanta sei utili consecutivi di bilancio, il quarto fatturato dell’ultimo campionato, possiede il Gewiss Stadium e il centro sportivo Achille e Cesare Bortolotti di Zingonia nel quale sono stati investiti 60 milioni di euro da quando, 4 giugno 2010, Antonio Percassi è ridiventato il presidente del club. Luca Percsssi, 42 anni, amministratore delegato, è ne è divenuto il deus ex machina, recitando un ruolo decisivo per l’ingresso nel club del Signor Boston Celtics, alias Steven Pagliuca e dei suoi soci, tutti estremamente facoltosi ed estremamente ambiziosi. 3) La sera del Milan, Pagliuca si è affacciato per la prima volta su una tv italiana, ha ricoperto di lodi i Percassi, Gasperini e il pubblico di Bergamo, annunciando: “Siamo qui per investire e per rendere l’Atalanta sempre più forte”. 4) Detto, fatto. In entrata l’Atalanta ha speso 100 milioni di euro: riscattati Demiral e Boga; ingaggiati Ederson, Lookman, Soppy, Højlund; riportati a casa i ragazzi cresciuti nel vivaio: Okoli, Ruggeri e Zortea che puntano a ricalcare le orme di Scalvini. 5) La metamorfosi tattica studiata da Gasperini prevede un’Atalanta meno arrembante e più accorta in difesa (solo 2 gol incassati in 4 partite), senza mai rinunciare però alla vocazione offensiva che ha trovato in Koopmeiners uno stoccatore dal mancino micidiale. Højliund è arrivato a proposito, visto che Zapata sarà indisponibile almeno per due settimane. 6) Last but not least, leggete la formazione che ha chiuso il conto con il Toro nel secondo tempo: Rasmo Hojlund, 19 anni; Matteo Ruggeri, 20 anni; Brandon Soppy, 20 anni; Caleb Okoli, 21 anni; Nadir Zortea, 23 anni; Ederson, 23 anni, sostituito al 58′ da Lookman, 24 anni; Teun Koopmeiners, 24 anni; Merih Demiral, 24 anni. In panchina sedeva Giorgio Scalvini, 18 anni. Età media dei dieci succitati: 21,6 anni. Così la Dea si mantiene giovane e corre sempre a perdifiato.

Koopmeiners show, che tripletta! E Ilicic saluta l'Atalanta

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Koopmeiners show, che tripletta! E Ilicic saluta l’Atalanta

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