Roma, ecco l’importanza di essere Lukaku

ROMA – Il campionato della Roma è cominciato ieri. Mourinho non aveva mai iniziato così male e dopo un solo punto in tre partite, contro l’Empoli è arrivata la prima vittoria, con una goleada che all’Olimpico non si vedeva dal 19 novembre 2006. Ieri erano in campo dall’inizio cinque nuovi acquisti (unici assenti Aouar e Azmoun, entrato nel finale), per la prima volta tutti insieme, non era mai capitato nelle precedenti partite. La squadra ha assunto una nuova fisionomia, ha trovato nuovi sbocchi nella manovra offensiva, grazie agli inserimenti di Renato Sanches, autore del secondo gol e capace di buttarsi negli spazi. E’ il centrocampista che mancava.

Ma soprattutto è stato Lukaku ha dare un’impronta allo sviluppo del gioco giallorosso. Perché anche con una condizione fisica ancora non perfetta è in grado di aiutare i compagni a risolvere il problema del gol che si trascina dalla passata stagione. Romelu apre gli spazi, impegna costantemente due avversari, riempie l’area e difende il pallone anche da fermo, facendo salire la squadra. La sua sola presenza crea apprensione negli avversari, pensate al banale fallo da rigore commesso dopo 34 secondi da Walukiewicz, nel tentativo di anticiparlo, oppure al terzo gol, quando l’intera difesa toscana è andata in confusione, fino ad arrendersi con l’autogol di Grassi.

Partner perfetto di Dybala

Non solo. Lukaku ha dimostrato di essere anche un valido partner per Dybala. Toglie la pressione della difesa avversaria sulla Joya, che gli gira intorno, sfruttando gli spazi che apre con la sua forza fisica. La doppietta di Paulo è un altro segnale confortante di una serata da ricordare per la goleada. La prima rete in giallorosso, tanto attesa dai tifosi, è arrivata nel finale, pochi giorni dopo la doppietta nella sua nazionale ed è un’iniezione di fiducia che aiuta, come il caloroso abbraccio del suo nuovo pubblico.

Contro l’Empoli c’è stato anche l’esordio per Evan N’Dicka, che lavorando può diventare una soluzione in più nella difesa giallorossa, ieri orfana del suo pilastro, Chris Smalling. Kristensen sta crescendo, Paredes può dare ancora di più, Renato Sanches è il giocatore che serviva per sorprendere le difese avversarie con i suoi inserimenti. È una nuova Roma, in attesa di Aouar, che ieri ha dato forfait in extremis, ma che era stato l’acquisto che si era messo maggiormente in evidenza nelle prime partite. Ma adesso è tutta un’altra storia.


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