Roma, ecco Gould, il selezionatore: da lui dipende il futuro giallorosso

In casa Roma è ancora caccia al nuovo direttore sportivo, e Dan Friedkin si è affidato al professionista Charles Gould, CEO della Retexo Intelligence

C’è un uomo nuovo che sta lavorando per la Roma da un po’ e si chiama Charles Gould, ceo della Retexo Intelligence, una società americana (con sede a Los Angeles) che si occupa di consulenze e di strategie per le società sportive. A Gould i Friedkin si sono affidati per la scelta del nuovo direttore sportivo, con il manager americano che ha il compito di indicare i profili più interessanti e ritenuti ideali per la Roma del futuro.

CHI È

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Nella sua storia la Retexo Intelligence (che ha una profonda connessione con il suo Ceo, che ne è anche il fondatore) ha già collaborato con la Roma, ma anche con il Real Madrid, il Paris Saint Germain, il Barcellona, il Flamengo, il Bordeaux e i messicani del Club America. Tra l’altro Gould ha ruoli operativi in tante altre società, tra cui anche LifeFuels (che si occupa di aspetti nutrizionali per lo sport), Veritone (un’azienda che valorizza l’intelligenza artificiale) e Iterpro (tecnologia applicata allo sport). E tra i tanti servizi offerti dalla Retexo Intelligence (analisi dell’eventuale idoneità o meno dei giocatori a un progetto, valutazione delle strutture organizzative per le academy, strategie di vendita dei giocatori o valutazione del rapporto efficacia/costo) c’è anche un database dettagliatissimo su tutti i direttori sportivi del mondo. E’ facile quindi pensare che i tanti d.s. con cui i Friedkin hanno parlato in questi mesi (Campos, Emanalo, Orta, Boldt, de Jong, Arnesen e Krosche) siano stati prima selezionati e poi suggeriti proprio da Gould. Tranne Campos, che ha già un suo pedigrée e Arnesen, che ha fatto vedere al Chelsea e al Psv tanti anni fa di cosa è capace, gli altri infatti sono tutti nomi meno conosciuti, ma profili che si avvicinano – per un verso o per l’altro – a quello che cercano i Friedkin. E cioè un d.s. che sappia scovare giovani talenti e valorizzarli negli anni. Per poi patrimonializzarli e, quindi, o sfruttarli a medio-lungo termine con la Roma o rivenderli, effettuando delle ricche plusvalenze.

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