Roma, è turnover? No, ora Mou sceglie

Inquadratura sul presente. Sull’attualità. Senza voltarsi indietro. Accanto a Mourinho, in panchina allo stadio Grande Torino, Ibañez, Pellegrini, Matic e Abraham. Titolari – più o meno – inamovibili della Roma. A loro aggiungiamo anche Kumbulla, Celik e Belotti che sono, guardando al loro ruolo, il primo cambio rispettivamente se c’è da sostituire il centrale difensivo, l’esterno a tutta fascia e il centravanti. Non dobbiamo cadere nell’equivoco più scontato. Questo non è turnover in vista dell’andata dei quarti di finale di Europa League, giovedì a Rotterdam contro il Feyenoord. A parte Matic, fedelissimo di Josè e spesso allenatore in campo, le altre sono scelte tecniche. In campo va chi sta bene, chi è in forma chi in assoluto garantisce l’affidabilità che è necessaria per questa fase cruciale dell’annata.

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Le scelte del portoghese

E’ la volata della stagione, in palio la zona Champions e la coppa: Mou, in assoluto contrario alla rotazione, non può più permettersi di concedere tempo e spazio ad alcuni interpreti che fin quei hanno deluso o che magari si portano dietro qualche acciacco. Largo quindi nella formazione titolare a Llorente, già provato nella difesa a quattro contro la Sampdoria e concentrato pure nella linea a tre schierata contro i granata di Juric; dentro anche Solbakken ed El Shaarawy alle spalle di Dybala falso nove. Ma come se non bastasse, Mourinho tiene in panchina anche chi spesso ha avuto la chance quando sono mancati alcuni titolari. A cominciare da Kumbulla che paga la follia del calcione a Berardi – con rosso diretto – contro il Sassuolo. Stesso discorso pure per Celik che sbagliò contro la Cremonese in Coppa Italia e da quel match è finito (quasi) in castigo. E niente da fare nemmeno Belotti che, ancora a digiuno in campionato, adesso non gioca nemmeno quando Abraham finisce e in panchina. Escluso, insomma, l’ex di giornata.

La promozione dell’olandese

Wijnaldum è, invece, il testimonial del nuovo corso. Josè, da quando è tornato a disposizione, lo ha sempre voluto in campo. All’inizio parzialmente, facendo attenzione al minutaggio per fargli trovare la forma migliore. Adesso è titolare, a prescindere dal ruolo. Lo vede sia mediano che mezzapunta/trequartista. Basta che ci sia. E si è visto pure contro il Torino, partito al fianco di Cristante a centrocampo e avanzato nel finale dietro a Dybala e a seguire ad accompagnare Abraham. Mou, intanto, è andato ancora all’incasso senza centravanti. Come è successo nelle altre tre partite in cui – in campionato – ha deciso di rinunciare contemporaneamente ad Abraham e Belotti, puntando sul falso nove: a San Siro contro l’Inter e all’Olimpico contro il Bologna e la Juventus. Quattro vittorie su quattro. La Roma, terza in solitudine, ha festeggiato la Pasqua con il diciassettesimo clean sheet stagionale (il dodicesimo su venti partite del 2023). La solidità giallorossa non è in discussione.


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