Roma, Dzeko prepara il rientro: il piano di recupero

Piano piano, arriva anche Edin Dzeko. Senza forzare tempi e modi, perché le lesioni all’adduttore sono molto pericolose per i calciatori. Se trascurate degenerano in pubalgia, che è una jattura per chi deve toccare un pallone. Ma la fortuna è che Dzeko, conoscendo molto bene il proprio corpo, si è fermato nel momento giusto, appena ha sentito tirare il muscolo. Questo induce a un cauto ottimismo, a pensare che il percorso di recupero sia più breve del previsto.

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Dzeko, non si può ancora fissare la data del rientro

Fortunatamente le terapie stanno funzionando ma a otto giorni dall’infortunio non si può ancora fissare la data del rientro. Lui spera di essere disponibile già per l’andata contro lo Shakhtar, che tre anni fa eliminò dalla Champions dando il primo dispiacere a Fonseca, magari andando in panchina. Ma nessuno ancora si sbilancia. E’ più probabile che Dzeko giochi la partita di ritorno a Kiev, quando saranno passate tre settimane dallo stop avvenuto contro il Braga. Per un atleta di 35 anni – li compirà proprio il 17, durante il viaggio verso l’Ucraina – occorre evitare ogni rischio.

Inamovibile

Nel frattempo Fonseca ha solo un centravanti di ruolo, Borja Mayoral, che peraltro in campionato è rimasto senza gol per cinque partite giocando sempre titolare. In attesa di Dzeko, insisterà su di lui oppure ricorrerà al falso centravanti? Pensando al Genoa, la seconda soluzione si è rivelata vincente nella partita d’andata, quando Dzeko aveva il Covid e il sostituto non si rivelò all’altezza della situazione.

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