Roma, Diawara dimenticato da Fonseca: futuro giallorosso in bilico

Prima la svista sulla lista consegnata alla Lega, poi la panchina nella gara contro la Juventus mal digerita dall’entourage. Il centrocampista è al centro di una nuova bufera che lo vede lontano da Roma

Qualcuno si è sorpreso, qualcuno altro invece si è un po’ arrabbiato. Di certo l’uscita di Daniele Piraino – agente di Diawara – non è passata affatto inosservata dalle parti di Trigoria. Anche perché quattro anni fa (era l’estate 2016) successe più o meno la stessa cosa, con Diawara che era al Bologna, stava per finire al Valencia ed invece alla fine andò al Napoli. Di certo, però, c’è che questo non è proprio il miglior momento di Diawara.

La situazione

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Che poi il caso-lista e la sconfitta a tavolino (0-3) con il Verona è solo l’ultimo dei motivi che gli hanno tolto il sorriso in questi ultimi giorni di questo settembre piovigginoso. Del resto, in quel pasticcio Diawara non ha certo colpe, è finito solo in un ingranaggio sbagliato che non lo riguarda a livello di responsabilità. Ma ha contribuito a tenerlo in prima pagina, certo non proprio per la qualità delle sue prestazioni. Che, invece, sono sembrate al di sotto dei suoi standard sia ad inizio stagione, sia proprio nella sfida di Verona. Così il centrocampista guineano è finito – per modo di dire – dietro la lavagna. E cioè in panchina, scalando nelle gerarchie di Fonseca e nella considerazione dell’allenatore portoghese. Al suo posto contro la Juventus (ma anche per il futuro) è stato scelto Lorenzo Pellegrini, il vicecapitano giallorosso. E considerando l’insostituibilità di Veretout, Diawara ha paura proprio di questo, di finire stabilmente in panchina, fuori dall’undici titolare. L’arretramento di Pellegrini, tra l’altro, è vissuto con sofferenza da Amadou, anche perché considerato a scelte strategiche di squadra e di equilibrio di spogliatoio. Insomma, si pensa che con l’arrivo di Pedro, la conferma di Mkhitaryan e la svolta definitiva verso il 3-4-2-1, Fonseca abbia deciso così per non perdere l’apporto di nessuno dei suoi tre moschettieri (Pellegrini, Pedro e Micki, appunto). Finendo, di conseguenza, con penalizzare Diawara. Piraino indirettamente si riferiva anche a questo quando ha detto “vorremmo chiarezza sul ruolo e sull’importanza di Amadou all’interno del progetto del club”. In questi ultimi giorni di mercato potrebbero esserci delle novità, in tal senso. A Trigoria aspettano eventuali offerte, per poi capire e valutare. Quattro anni fa lo strappo con il Bologna si materializzò proprio così, anche se le condizioni di partenza erano ovviamente molto diverse (Diawara, all’epoca, guadagnava circa 3mila euro al mese).

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