Roma, da Montiel a Bernard: il progetto di Pinto

ROMA – La Roma non scherza per Gonzalo Ariel Montiel. Ieri il presidente del River Plate, Gustavo D’Onofrio, ha spiegato al sito LaRoma24 che «non sono arrivate oferte per il giocatore». Non è una bugia. Perché Tiago Pinto, che voleva Montiel anche al Benfica, si è mosso per altre vie, cercando principalmente di capire quanto potesse costare l’operazione. Essendo in scadenza di contratto a giugno il terzino della nazionale argentina ha molte proposte e le sta valutando, ferma restando l’intenzione di trasferirsi in Europa. Avendo 23 anni e una buona esperienza, risponde all’identikit perfetto per la Roma di Friedkin.

Priorità

Ma prima occorre vendere. O almeno liberare posti. Per un esterno destro che entra, può essere Bruno Peres a salutare Trigoria con sei mesi d’anticipo rispetto alla fi ne del contratto. Su di lui c’è il Benfica, guarda caso la squadra che Pinto ha mollato per la Roma. Al tempo stesso, De Sanctis sta cercando una sistemazione a Santon che in estate era stato vicino al Besiktas. Non sarà semplice. Come per Fazio, Juan Jesus e Pastore, ieri tornato fi nalmente ad allenarsi dopo 6 mesi di totale inattività.

L’attacco

Quanto al reparto offensivo, Fonseca sarebbe contento di avere El Shaarawy dopo averne assaporato l’arrivo a inizio ottobre. E a maggior ragione esulterebbe se i Friedkin gli regalassero il brasiliano Bernard, un trequartista che ha conosciuto bene allo Shakhtar. I due sono coetanei, essendo nati nel 1992, ma difficilmente saranno ceduti in prestito dai rispettivi club. El Shaarawy, che si sta allenando da solo a Dubai, sta provando attraverso il fratello Manuel a liberarsi dallo Shanghai per poi offrirsi alle squadre italiane a parametro zero. Bernard invece ha un contratto fi no al 2022 con l’Everton, che può trattarlo in prestito con obbligo di riscatto. Anche qui tra l’altro molto dipenderà dalle operazioni in uscita: Carles Perez, una delle grandi delusioni della Roma del 2020, è considerato cedibile ma a determinate condizioni. Su di lui la società ha investito a gennaio 2020 la cifra non banale di 12 milioni più 4,5 di bonus. Perciò non può sfregiare il bilancio con una bocciatura affrettata. La speranza dei dirigenti è che una squadra spagnola di medio livello decida di rilanciarlo.

Lo stesso discorso può essere applicato a Diawara, sfortunato protagonista dell’avvio di stagione perché causa involontaria dello 0-3 a tavolino di Verona. Dopo le lamentele del procuratore e il Covid, Diawara è stato scavalcato da Villar nelle gerarchie dei centrocampisti. E Fonseca, che pure lo aveva voluto a Roma, oggi potrebbe accettarne la partenza. Ma occorre trovare un club che investa, tra gennaio e giugno, almeno 18 milioni: non è proprio una cosa scontata.

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