Roma, cori contro Napoli: si aspetta il giudice sportivo

ROMA Occhio al giudice. Un po’ di preoccupazione a Trigoria c’è, non tanto per il contatto spigoloso tra Karsdorp e l’arbitro Irrati quanto per la decisione sui cori dell’Olimpico contro Napoli. Dopo l’ammenda della scorsa settimana, 5.000 euro per gli epiteti discriminatori urlati dai tifosi della Roma in trasferta a Genova, è prevedibile una nuova sanzione perché in occasione della partita contro il Napoli dalla Curva Sud e non solo sono partite altre canzoni inneggianti all’eruzione del Vesuvio e allo slogan più noto («Lavali col fuoco»): gli ispettori federali hanno annotato tutto.

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La norma

La decisione del giudice sportivo, attesa per oggi, ha un valore importante perché la prossima partita che la Roma giocherà all’Olimpico sarà il derby. E’ improbabile una squalifica dello stadio, o di un settore dello stadio, perché da anni ormai la norma sulla cosiddetta «discriminazione territoriale» è stata interpretata in senso meno severo rispetto al passato. E’ più ragionevole dunque pensare che arrivi una nuova multa, più dura della precedente, magari con una diffida ufficiale: alla prossima, scattano le chiusure. Più difficile che sia multato il Napoli anche se molti tifosi presenti nel settore Distinti Nord, non residenti in Campania come da restrizioni determinate dal Viminale, hanno sfregiato l’omaggio al povero Francesco Valdiserri, il tifoso romanista ucciso a 18 anni da un’auto impazzita, fischiando l’annuncio dello speaker dedicato al ragazzo. In questo caso non si è trattato di razzismo ma di un comportamento riprovevole, aberrante, che tra l’altro ha esasperato gli animi (e le voci) della fazione romanista.

Il quadro

La Roma d’altra parte sta facendo il possibile per evitare nuove punizioni. Prima della partita con il Napoli, all’accenno dei primi cori l’altoparlante ha alzato il volume della musica. E in generale la società è sempre in prima linea nelle iniziative di solidarietà, anche per combattere le discriminazioni.

La tensione

Quanto alla rissa finale sul campo, Irrati ha espulso il preparatore atletico Rapetti e non Karsdorp, che era intervenuto per sedare gli animi. L’arbitro ha poi involontariamente pestato un piede al giocatore che d’istinto, preoccupato anche dal dolore al ginocchio, lo ha allontanato con una leggera spinta. Ma secondo le informazioni raccolte dalla Roma questa reazione non dovrebbe provocare conseguenze. 

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