Roma, corazza Smalling: con lui il Napoli fa meno paura

ROMA – Ovunque proteggimi. E’ l’espressione un po’ mistica che sui social romanisti si è trasformata in una figurina dedicata a Chris Smalling, il dio della difesa al quale i tifosi affidano fideisticamente le loro coronarie. Anche domani, soprattutto domani, la solidità del leader inglese sarà un elemento chiave della partita. Soltanto se Smalling continua a giocare ai suoi livelli, la Roma ha qualche possibilità di resistere all’onda d’urto del Napoli: si tratti di incrociare Osimhen, con il quale si preannunciano duelli in alta quota, o i più guizzanti Raspadori e Simeone, magari a partita iniziata, Mourinho spera che il suo guardiano principale abbia la prontezza delle migliori occasioni.

Continuità

Fin qui per la verità Smalling di partite ne ha sbagliate poche. Una sola, forse, nella notte di naufragio generale a Udine. Particolarmente pesante per lui, che proprio alla Dacia Arena giocava sotto gli occhi di Gareth Southgate, ct della nazionale inglese. Per il Mondiale c’è ancora qualche settimana di speranza ma il silenzio della madrepatria, nonostante le sollecitazioni bonarie di Mourinho, lascia pensare che Southgate voglia portare in Qatar il gruppo che ha frequentato di più la sua aula negli ultimi anni. E Smalling, che ha servito la patria l’ultima volta addirittura il 10 giugno del 2017, cinque anni e mezzo fa, dovrà accettare una bizzarra realtà. D’altra parte, anche dopo la finale di Tirana, ci confessava con un sorriso: «Non credo di rientrare nei piani di Gareth (appunto il ct, ndr) ma non c’è problema. Io farò sempre il massimo in ogni partita che giocherò con la Roma». Ma chissà. Se in Inghilterra un primo ministro si dimette dopo 44 giorni, tutto può succedere anche nel calcio.

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L’incrocio

Curiosamente Smalling, dopo il primo anno in prestito alla Roma, era stato cercato proprio dal Napoli. Ma la sua volontà di tornare nella magnifica villa sull’Appia Antica – a proposito di politica: è a due passi dalla residenza di Silvio Berlusconi – ha prevalso su ogni altra opzione. Dopo aver lasciato con dispiacere Manchester, Smalling ha deciso che il suo futuro professionale e personale sarebbe stato a Roma, anche prima che arrivasse Mourinho. Quando poi i due, dopo l’esperienza allo United che aveva prodotto la conquista dell’Europa League, si sono ritrovati a Trigoria, capire che la strada fosse giusta non è stato difficile. E se continua di questo passo, se il corpo lo sostiene, Smalling potrebbe avere in dono il rinnovo automatico del contratto fino al 2024 già prima del Mondiale. Gli mancano solo 6 presenze per arrivare alla soglia delle 20 che fa scattare la clausola. «Se José mi vuole, io resto alla Roma» scherza Chris, che da qualche settimana si esprime in italiano anche nelle interviste. Mourinho ovviamente non ha dubbi sull’importanza del suo difensore più forte e “prega” insieme ai suoi tifosi: in un periodo denso d’infortuni micidiali per la Roma, il pilastro della difesa è un supporto ineliminabile per le ambizioni da Champions.


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