Roma, con la panchina lunga è un’altra storia

Ci sono squadre in Italia e in Europa che possono permettersi nei momenti più complicati e stancanti della stagione di adottare un pesante turnover tra campionato e coppa. Ci sono allenatori che possono vantare una panchina di livello e qualità, alla pari della formazione titolare. Poi c’è chi deve fare di necessità una virtù e trovare le giuste contromosse alla fatica utilizzando le riserve come una vera e propria arma attraverso le sostituzioni. Non un turnover, ma una soluzione a gara in corso per cercare di dare una sterzata alla partita o cambiare un risultato negativo. Il metodo Mou, potrebbe essere rinominato. Durante il suo triennio in giallorosso il tecnico è riuscito a sfruttare le sue riserve per cambiare più e più volte le partite, specialmente nei minuti finali. Non potendo adottare spesso un turnover profondo per via dei tanti infortuni e le assenze di alternative valide, José ha sfruttato quel gruppetto di giocatori per farli rendere al meglio una volta entrati a partita in corso. In questa stagione, caratterizzata da tanti infortuni (e 52 partite totali saltate da quei giocatori) l’impatto delle sostituzioni è stato devastante. I gol e gli assist dei subentrati, oltre a chi sviluppa il gioco, hanno portato punti importanti sia in campionato sia in Europa League. L’ultimo esempio chiaramente è quello di El Shaarawy con il suo gol contro l’Udinese, ma ancor di più Bove che ha avviato l’azione del 2-1 realizzato da Dybala e poi servito l’assist per la rete del Faraone. Due gol propiziati dalle sostituzioni, due punti guadagnati grazie all’ottimo impatto di chi era in panchina e ch quando è stato chiamato in causa ha dato il massimo. Esattamente ciò che vuole Mourinho.

Roma, il contributo dei subentrati

In nove partite stagionali la Roma ha avuto il contributo importante della panchina in termini di gol e assist. Dalla prima gara della stagione contro la Salernitana, con il calcio d’angolo battuto alla perfezione da Paredes (entrato nel secondo tempo) per il gol del pari di Belotti, passando per i gol (inutili) di Aouar con il Verona e Spinazzola (su assist di Bove, anche lui subentrato come il marcatore) contro il Milan. Poi i due passaggi vincenti di Bove con l’Empoli, il gol e l’assist di Pellegrini con il Servette, la rete di Belotti con il Cagliari, quella di El Shaarawy allo scadere con il Monza. A Roma-Lecce il pareggio è arrivato tutto grazie alla panchina: cross di Zalewski e incornata forte e decisa di Azmoun. Poi, come detto, l’Udinese domenica scorsa (a proposito, Foti è stato squalificato per due giornate dal giudice sportivo). Nove partite su 17 stagionali sono state segnate dagli ingressi in campo nella ripresa. Nove giocatori subentrati hanno dato il massimo quando chiamati in causa: quella mentalità alla Mourinho, quella voglia di incidere nella partita e trovare anche l’approvazione del tecnico che più volte ha elogiato chi si è fatto trovare pronto.

Sette punti conquistati a gara in corso

Sette punti sono arrivati grazie a chi ha sfruttato la sua chance a gara in corso, altri ne sono arrivati grazie a coloro che hanno contribuito a consolidare il risultato. Tanti punti raccolti per una Roma che via via si sta abituando sempre di più a non mollare la partita fino alla fine, consapevole di poter avere sempre un’occasione da gol anche al novantesimo e di poter contare anche sull’aiuto della panchina. Chiaramente quando è ricca di elementi importanti (come contro l’Udinese) e non solo di ragazzi della Primavera.


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