Roma, clima teso a Trigoria dopo il pari con il Sassuolo

ROMANon un clima sereno a Trigoria, nemmeno nel giorno di Pasqua. Il pari che sa di sconfitta contro il Sassuolo ha inevitabilmente creato nuove tensioni tra la squadra giallorossa che, nonostante le dichiarazioni di Fonseca post match, non crede più al raggiungimento del quarto posto in classifica. Un risultato amaro, un settimo posto che vedrebbe la Roma fuori anche dalla qualificazione in Europa League e, senza vittoria del torneo europeo, al fallimento di tutti gli obiettivi stagionali.

Contro il Sassuolo sono emersi molti problemi della Roma. L’assetto tattico (con gli alibi di una rosa ridotta all’osso), l’atteggiamento e la rassegnazione di una parte dei giocatori, i cambi in ritardo del tecnico (El Shaarawy, tra i peggiori, tolto al 75’) e le sue dichiarazioni post partita. 

Roma, tensione a Trigoria tra giocatori e Fonseca

Le parole di Fonseca nel post gara non sono piaciute ai giocatori, soprattutto quelle legate alla prestazione: “Tatticamente abbiamo fatto bene, i giocatori hanno avuto il giusto atteggiamento e abbiamo giocato una buona partita. Il pari è merito del Sassuolo, a volte succede. Se giochiamo così, più rigorosi, possiamo vincere più partite”. Dichiarazioni più che positive che hanno lasciato perplessi i giocatori che si aspettavano un’analisi critica (anche alle televisioni) di una partita che ha fatto sprofondare la Roma al settimo posto. Come quella di Mancini post Genoa: “È stato importante aver vinto, ma non è stata una bella squadra. Non abbiamo fatto bene, abbiamo gestito ma abbiamo rischiato. L’importante sono i tre punti, la prestazione non è stata buona. Per arrivare in Champions serve qualcosa in più”. Fonseca ha dato la sensazione a tutti di aver alzato bandiera bianca. 

La domenica di Pasqua non è stata vissuta serenamente a Trigoria. Prima dell’allenamento di scarico, la mattina alle 10, giocatori e tecnico hanno avuto il classico confronto post gara. Sfociato però in nuove tensioni. Il nervosismo per la posizione in classifica, le difficoltà tecniche e tattiche (gli attaccanti hanno segnato un solo gol nelle ultime nove partite, la squadra ha subito 44 gol in campionato) hanno portato a una serie di scontri verbali tra le parti, addirittura alcuni giocatori avrebbero mandato a quel paese (con una serie di “vaffa”) il tecnico, ormai destinato a dire addio alla Roma alla fine della stagione. Anche in caso di vittoria dell’Europa League, perché ormai il rapporto tra lo spogliatoio e Fonseca è ai minimi termini ed è quasi impossibile riuscire a tornare indietro. La Roma cercherà di fare il massimo nei quarti di finale (“Sarà una partita molto difficile, l’Ajax è fortissimo”, ha dichiarato ieri il tecnico) e proverà a chiudere al meglio anche in campionato. Ma a giugno arriverà inevitabilmente una nuova rivoluzione. 

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