Roma, che batosta: l’Udinese ne fa 4 e la raggiunge in classifica

Gli errori di Karsdorp e Rui Patricio spianano la strada ai gol di Udogie e Samardzic. Poi i bianconeri dilagano con Pereyra e Lovric

dal nostro inviato Andrea Pugliese

4 settembre – Udine

Un incubo giallorosso, tra le meraviglie bianconere. Un’Udinese bellissima schianta la Roma potenzialmente capolista per 4-0 (gol di Udogie, Samardzic, Pereyra e Lovric) e si affaccia all’improvviso tra le grandi. Udogie gioca una partita meravigliosa, Deulofeu a tratti è sontuoso, ma è tutta l’orchestra bianconera che suona sinfonie dolcissime. Dall’altra parte, invece, una Roma irriconoscibile, dove si salvano solo Dybala e Matic da una figuraccia inattesa. Per Mourinho la speranza che sia solo un passaggio a vuoto e una serata talmente brutta da non poter essere vera.

Super Udogie

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Sottil stavolta risparmia Beto, nell’ottica di gestirlo dopo il rientro dal lungo infortunio e le gare da titolare (con gol) contro Monza e Fiorentina. Mourinho ha invece le scelte quasi obbligate, complici anche gli infortuni, ma rispetto al Monza cambia i due esterni (Karsdorp e Spinazzola). Dopo soli 27 secondi di gioco Dybala prova il bis del Monza, con un assolo in verticale e un calcio di poco fuori. Poi però la partita cambia subito a favore dell’Udinese, con la follia di Karsdorp che di petto consegna il pallone del vantaggio ad Udogie. Già, proprio lui, un carrarmato sulla fascia sinistra, che va ad incidere in una zona dove invece Karsdorp e Mancini ne combinano un po’ di tutti i colori. E quando serve, il terzino bianconero si rivela decisivo anche in fase difensiva, con la deviazione su Dybala (parata di Silvestri). Ma è in mezzo che l’Udinese gestisce la partita per i primi 25 minuti, con la superiorità numerica a centrocampo e Deulofeu che va a giocare tra le linee e crea sempre scompiglio ai mediani giallorossi. La mossa di Mourinho allora è di abbassare il raggio di azione di Pellegrini, in modo di creare maggiore densità in mezzo. Ed in effetti la Roma prende il pallino del gioco, anche se le occasioni migliori sono tutte bianconere: due volte Delofeu, una a testa Pereyra e Success, mentre dall’altra parte arriva solo un tiraccio in mischia di Abraham.

A picco

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Così Mourinho nell’intervallo corre ai ripari e mette dentro Celik e Belotti per Karsdorp e Cristante, abbassando Pellegrini in mediana e lanciando davanti le due punte (3-4-1-2). E la gara si infiamma subito per le proteste giallorosse per un rigore non concesso (spinta di Becao su Celik). E all’11’ l’Udinese fa anche 2-0, con un tiro da fuori di Samardzic su cui Rui Patricio fa un patatrac. I friulani ci mettono molta più voglia ed energia, la Roma sembra molle ed indifesa, anche se al 15’ la traversa nega a Mancini la possibilità di riaprire i giochi. Allora la mossa di Mou è Zalewski, che stavolta va a fare l’esterno alto a destra in un 4-2-3-1 superoffensivo (con Belotti che spesso si affianca a Abraham e allunga la linea d’attacco a 4 e Pellegrini in appoggio). Ma a far centro è ancora l’Udinese, con una ripartenza perfetta e il 3-0 di Pereyra con un tiro a giro che si insacca morbido morbido in fondo alla porta giallorossa. Poi è ancora Makengo ad andare ad un soffio alla rete, Camara fa il suo esordio con la Roma e Lovric fa 4-0 (37’) su una ripartenza perfetta, ancora una volta lanciata da una giocata di un sontuoso Deulofeu. Finisce così, con la Dacia Arena in delirio e i giallorossi a chiedersi il perché di questo blackout.

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