Roma americana in società e inglese in campo: in cinque dalla Premier

ROMA – La Roma è la squadra più british del campionato. Per la prima volta nella storia, infatti, ha tre giocatori inglesi in rosa: Chris Smalling, Tammy Abraham e Ainsley MaitlandNiles. Curiosamente, sono tutti e tre londinesi. Ma conoscono bene la Premier per averci giocato anche Mkhitaryan e Rui Patricio.

Esperienza Premier

La Roma parla inglese, è la lingua più conosciuta sui campi di allenamento a Trigoria. E anche le proprietà da più di un decennio parlano inglese. Dall’arrivo di Mourinho il legame con la Premier si è rafforzato. Josè ha trascorso gran parte della sua carriera tra Chelsea, Manchester United e Tottenham. Oggi il campionato inglese è il migliore al mondo, i soldi che girano in Premier non sono paragonabili con quelli degli altri tornei. Lo Special One è rimasto molto legato a Londra, ha ancora la casa a Chelsea, dove va appena ha qualche giorno di riposo. L’ultimo arrivato dalla Premier, però non ha avuto molta fortuna. Maitland-Niles ha giocato poche partite e ha avuto rare possibilità per mettersi in mostra. A giugno tornerà all’Arsenal, dove aveva avuto poco spazio anche lì e probabilmente cercherà una nuova sistemazione. Maitland-Niles si era convinto dopo aver parlato con Mourinho e aver ricevuto rassicurazioni da Abraham, che conosceva bene. Doveva essere l’alternativa a Karsdorp, ma l’olandese ha giocato quasi tutte le partite e l’inglese ha fatto molta panchina. E’ stato l’unico flop tra gli arrivi da oltre Manica. Smalling è il vero leader della difesa, dopo aver superato i problemi fisici è insostituibile per Mourinho, che ha chiesto per lui il rinnovo del contratto. Abraham si è inserito in fretta, è a secco da qualche partita, ma ha già raggiunto numeri importanti. Ha realizzato 24 gol in 50 partite disputate, è stato decisivo in molte fasi della stagione ed è l’attaccante che ha segnato di più nella sua prima stagione in giallorosso. Smalling e Abraham hanno già vinto le coppe europee, come Mkhitaryan, che nel 2017 era con Smalling nel Manchester United di Mourinho che trionfò nell’Europa League. L’armeno in Premier ha giocato anche nell’Arsenal, prima di passare alla Roma.

Il numero uno

Anche Rui Patricio è stato protagonista in Premier. Giocava fino alla scorsa stagione nel Wolverhampton, Mourinho lo ha voluto fortemente e sta concludendo la prima stagione in Italia da vero numero uno: è il giocatore con più presenze in Italia, complessivamente ha saltato una sola partita di Conference League. Con Handanovic è il portiere che ha tenuto la porta inviolata per un maggior numero di partite in serie A. Ha avuto una costanza di rendimento, se si esclude qualche errore sporadico, come quello contro il Bodo agli ottavi di Conference League. In campionato il record a una giornata dal termine è condiviso con Sirigu e Vicario, con 3330 minuti giocati, tutti quelli a disposizione, senza nessuna sostituzione. In coppa i minuti finora sono 1350, considerando anche il turno preliminare di Conference contro il Trabzonspor. Con la finale, diventeranno 4770. L’unica partita saltata da Rui Patricio è stata la vittoria per 3-2 sul campo del Cska Sofia, dove è stato sostituito da Fuzato. Vicario e Sirigu non giocano le coppe e quindi il portoghese è il portiere che ha giocato di più in Italia. A 34 anni si mantiene in forma grazie a una vita regolarissima e lo yoga. Nel corso degli anni questa pratica lo ha aiutato ha curare fisico e mente, in modo da arrivare ad essere un over 30 senza perdere reattività ed esplosività, caratteristiche fondamentali per un portiere. Nel 2016 ha vinto l’Europeo con il Portogallo e a novembre andrà al Mondiale in Qatar. Fuori dal campo niente vizi, massima attenzione anche a tavola. Non a caso uno dei suoi migliori amici in Nazionale è Cristiano Ronaldo.

 

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