Rocchi e la Var: “Folle pensare che un arbitro rifiuti una correzione. E sul caso Handa…”

Presentata la nuova sala centralizzata presso l’International Broadcast Centre di Lissone. Gravina: “Entriamo in una nuova era”. Trentalange: “Impareremo a comunicare”. Il designatore commenta l’episodio in Sassuolo-Inter

“Con questa Var room centralizzata entriamo in una nuova era”. Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della FIGC, alla presentazione ufficiale del Centro Var presso l’International Broadcast Centre (IBC) della Lega Serie A, a Lissone. “Un sogno che si realizza. Sembrava molto difficile e complesso: realizzare tutto questo in soli 4 mesi è una grandissima impresa”, ha aggiunto.

GRAVINA

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“La Figc è stata la prima nel mondo a lanciare l’uso della tecnologia, basta ricordare la goal line technology, senza perdere il fascino del calcio”, ha ricordato Gravina. “Siamo proiettati verso il futuro, incidendo anche sulla parte culturale del nostro mondo. Abbiamo anche pensato a un corso di formazione non solo per gli arbitri, anche per i dirigenti”. L’impatto della nuova sala Var centralizzata sarà notevole: “In questo modo gli arbitri possono far vedere il loro lavoro, senza paure e abbandonando i pregiudizi a volte pretestuosi. Questo è il modo migliore per avvicinarci ad una riforma del nostro mondo, alla cui base deve esserci una cultura dello sport”.

ROCCHI

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“Sarebbe folle solo pensare che un arbitro si rifiuti di andare al Var, se lo scoprissi quell’arbitro non arbitrerebbe più”. Parola di Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, a margine della presentazione dell’Ibc Center di Lissone, nuova centrale Var. “Essendoci stati episodi in cui la soggettività era la parte principale, bisogna accettare il fatto che l’arbitro la valuti diversamente rispetto alla maggioranza delle persone”. Rocchi ha commentato gli episodi del weekend: “Handanovic? Si tratta di un caso soggettivo, va lasciato all’interpretazione dell’arbitro in campo. Sui rigori abbiamo chiesto di tenere una soglia molto alta, vogliamo rigori molto molto seri”. Infine secondo Rocchi “se un arbitro va al Var e non cambia una decisione che è da correggere viene penalizzato due volte. Certo, se si perde due rigori non avrà il massimo dei voti, ma se ci va e li corregge avrà comunque una buona valutazione. Se di quei due uno decide comunque di non darlo diventa una prestazione molto negativa”.

TRENTALANGE

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“Far parlare gli arbitri dopo le partite è uno degli obiettivi, in un clima di serenità e non di polemiche. Ci hanno provato molti Paesi, qualche esperimento lo abbiamo fatto. Credo che sia un percorso graduale, ma deve essere un obiettivo per tutti”. Lo ha detto il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange. “Siamo bravi ad arbitrare e meno a comunicare, certamente conosciamo i nostri limiti ma anche l’interlocutore deve essere una persona di un certo tipo – ha proseguito -. Se ritengo giusta la sanzione per l’allenatore che ha aggredito il giovane arbitro in Piemonte? Quello che vorrei è un salto culturale. Il ragazzo dopo una settimana voleva tornare ad arbitrare, è diventato uno spot positivo”.

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