Robertson guida la Scozia agli Europei dopo 25 anni. Christie la sorpresa

Il terzino del Liverpool è il capitano della nazionale di Clarke. Il centrocampista dello United McTominay è la diga in mezzo al campo, mentre Dykes è il centravanti di riferimento

Francesco Pietrella

3 giugno – Milano

Chissà che direbbe Mike Renton, alias Ewan McGregor. Più di vent’anni fa scrisse un pezzo di storia del cinema così. “È una merda essere scozzesi”. Frase cult di Trainspotting (1996). Col passare del tempo va un po’ meglio: Scozia di nuovo ad un evento internazionale dopo 22 anni (25 dall’ultimo Europeo). Merito delle vittorie agli spareggi contro Israele e Serbia, quest’ultima ai rigori. Girone tosto, ma gli scozzesi lo sono di più.

L’allenatore

Clarke, il vice diventato condottiero

In Scozia lo chiamano “schivo”, “taciturno”. In effetti è così. Steven Clarke parla poco, sta in silenzio e poi colpisce: c.t. della Scozia dal 2019, al primo colpo ha portato la nazionale all’Europeo dopo 25 anni. Di nuovo a Wembley contro l’Inghilterra, sperando che stavolta il tocco di genio alla Gascoigne riesca a uno dei suoi ragazzi: Gilmour, Adams, magari Dykes. Clarke guiderà la truppa: una vita da vice di Mourinho, Zola, Dalglish, Gullit, sempre un passo dietro ai big, dal 2017 si è messo in proprio col Kilmarnock. La favola Scozia l’ha plasmata lui: “From misery to happiness”. Europeo meritato.

I precedenti

Sarà la terza partecipazione

1960-1964: non partecipante.
1968-1988: non qualificata.
1992: gironi.
1996: gironi.
2000-2016: non qualificata.

La stella

Robertson, da disoccupato a campione

Storia nota. Nove anni fa era disoccupato e si sfogava sui social: “Questa vita senza soldi fa schifo, mi serve un lavoro”. Lo troverà: Queen’s Park, seconda serie scozzese, l’inizio della scalata. Oggi, sulle mensole di casa, sfoggia le medaglie di Campione d’Europa, d’Inghilterra e del Mondo. Tutte col Liverpool. Anni 27, terzino di spinta, ha giocato l’ennesima annata da 50 partite. Manifesto del “kloppismo” sventolato in patria: è il capitano di Clarke.

La sorpresa

Christie, l’uomo assist

Parola chiave: tecnica. Ryan Christie è un fantasista col pallone nel sangue e il destino scritto. Papà Charlie era il capo del settore giovanile dell’Inverness, dove il Celtic scovò Ryan a 20 anni nel 2015. Il suo marchio di fabbrica sono gli assist: 16 l’anno scorso, 15 questo, più 27 gol in due stagioni. Classe ’95, con la Scozia ha segnato 4 reti in 18 partite. Curiosità: l’anno scorso stese la Lazio quasi da solo. Gol e assist al Celtic Park. Talento da tenere d’occhio.

COME GIOCA (3-4-2-1)

McTominay diga in mezzo

Marshall; Hanley, Cooper, Tierney; O’Donnell, McTominay, McGinn, Robertson; Adams, Christie; Dykes.

IL CALENDARIO

Si parte il 14 contro la Repubblica Ceca

14/6: Scozia-Repubblica Ceca (Glasgow, ore 15);
18/6: Inghilterra-Scozia (Londra, ore 21);
22/6: Croazia-Scozia (Glasgow, ore 21).

LA ROSA

Robertson il capitano

Portieri: Gordon (Hearts), Marshall (Derby County), McLaughlin (Rangers).

Difensori: Cooper (Leeds), Gallagher (Motherwell), Hanley (Norwich), Hendry (Oostende), McKenna (Nottingham Forest), O’Donnell (Motherwell), Patterson (Rangers), Robertson (Liverpool), Taylor (Celtic), Tierney (Arsenal).

Centrocampisti: Armstrong (Saints), Christie (Celtic), Fleck (Sheffield Utd), Forrest (Celtic), Fraser (Newcastle), Gilmour (Chelsea), McGinn (Aston Villa), McGregor (Celtic), McTominay (Manchester Utd), Turnbull (Celtic).

Attaccanti: Adams (Southampton), Dykes (QPR), Nisbet (Hibernian).

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