Rivoluzione Juve, la testa più della tattica

Juve, il bello deve ancora venire

Serviranno molte altre partite ed eventualmente molte altre vittorie per misurare il peso preciso di questa Juventus, ma è impressionante pensare che è già convincente pure mancandole alcune pedine chiave appena arrivate o in arrivo dal mercato, vedi Koopmeiners e Nico Gonzalez, per esempio. E lo stesso Douglas Luis, finora il più costoso della campagna acquisti, è partito due volte in panchina, giocando manciate di minuti (peraltro a risultato acquisito). La squadra di Motta, insomma, potrebbe avere ancora un enorme potenziale da esprimere nei prossimi mesi, quando il tecnico completerà l’impasto con tutti gli ingredienti. Intanto l’utilizzo intensivo e costante dei giovani della Next Gen (tra titolari e subentrati, Motta ne ha mandati in campo sei nella gara di ieri) fa della Juventus la più europea delle squadre italiane per capacità di scegliere, far crescere e utilizzare i giovani. Siamo sempre lì: la testardaggine di Andrea Agnelli nel volere la seconda squadra nel 2018, non compresa da tutti all’inizio, sta producendo frutti clamorosi.

Thiago Motta incensa Savona

Savona, per esempio, esce dalla filiera: il valdostano gioca nella Juventus da quando aveva otto anni, è passato in tutte le categorie, approdando alla Next Gen nel 2022 prima della promozione di Thiago Motta. “Mi piace come mi guarda quando spiego le cose prima dell’allenamento, mi piace il suo modo di ascoltare e capire”, ha detto l’allenatore parlando di Savona. E questa frase spiega come nella testa del tecnico ci sia la volontà di infondere mentalità e coraggio, scegliendo quelli nei quali ne riscontra di più.

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