Ritiro, distinta, riscaldamento, attesa, doccia e treno: la giornata surreale dell’Inter

I nerazzurri hanno seguito la routine fino a che Ayroldi dopo 45′ ha decretato l’assenza del Bologna. La squadra era carica: in partitella Dumfries entra duro su Dimarco

Cronaca di 24 ore surreali per giocare la partita che non c’è. L’Inter si interroga sulle conseguenze legate allo stop imposto al Bologna dall’Asl competente che presumibilmente porterà ad un rinvio del match, con conseguente difficoltà a trovare una data per il recupero in un calendario iper congestionato. Un’ipotesi va al 22-23 febbraio, altrimenti si resta legati a una poco auspicabile eliminazione in Champions.

La formazione…

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Per ora però atteniamoci alla cronaca di una Befana anomala. Ieri sera l’Inter era già in treno diretta in Emilia quando si è capito che la Asl avrebbe messo in bolla il Bologna, di fatto impedendo lo svolgimento del match, programmato per oggi alle 12.30. La comitiva però non ha cambiato di una virgola il proprio programma. Trasferimento in albergo e cena, poi tutti a dormire. Questa mattina, tutto come se niente fosse. Non c’è stata la consueta rifinitura mattutina, ma soltanto perché non avrebbe avuto senso, giocando alle 12.30. L’Inter ha regolarmente presentato una distinta in cui gli undici titolari erano quelli ipotizzati alla vigilia, cioé Handanovic, Skriniar, De Vrij, Bastoni, Dumfries, Barella, Brozovic, Vidal, Perisic, Sanchez e Lautaro. Alle 11.36 Bastoni e Ranocchia erano sul terreno di gioco per la consueta ricognizione, seguiti dalla terna arbitrale. Alle 11.46 tutto il gruppo è in campo per il riscaldamento, Perisic se la ride, Inzaghi (che si è intrattenuto con Di Vaio) dà indicazioni ai suoi perché di fatto la seduta diventa un vero e proprio allenamento, con tanto di partitella tra titolari e riserve. La squadra doveva essere bella carica. Il ritmo infatti è bello intenso, se è vero che lo staff medico deve intervenire dopo un intervento energico di Dumfries su Dimarco.

Attesa, doccia e stazione

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Tutto (o quasi) come se si giocasse. Con la piccola differenza che le tribune erano desolatamente vuote e che nell’altra metà campo non si stavano scaldando anche gli avversari. Come da prassi in questi casi, l’Inter ha atteso 45′ prima che l’arbitro Ayroldi di Molfetta fischiasse la fine della partita che non c’è, perché appunto il Bologna non si è presentato. Anche il post gara, a livello logistico, ha seguito la routine. Tranne che per le interviste di rito, essendosi già pronunciato verso le 12 l’ad sportivo Beppe Marotta.

Rientro e dubbio

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Dopo la doccia (e il controllo antidoping a un calciatore!), il gruppo salirà normalmente sul pullman nerazzurro fino alla Stazione Centrale, dove prenderà il Frecciarossa che lo riporterà a Milano. Da domani – senza la consueta seduta defatigante per chi avrebbe dovuto giocare – si volta pagina. Domenica al Meazza arriva la Lazio. E già i tifosi si chiedono se sia un vantaggio trovare un avversario più stanco avendo giocato (contro l’Empoli) tre giorni prima oppure se la ruggine per la sosta di quasi 20 giorni potrebbe essere un’ulteriore fregatura per i nerazzurri.

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