Riparte il Milan, Sassuolo ko. Festa Samp al 94′: in testa con la Fiorentina

Le rossonere rialzano la testa dopo le sconfitte con Fiorentina e Roma, mentre le neroverdi restano a zero. La colombiana Rincon fa volare le liguri, a punteggio pieno insieme alla squadra di Patrizia Panico

E alla terza giornata il Milan di Maurizio Ganz resuscitò. Le rossonere, che avevano perso le prime due partite contro Fiorentina e Roma (mai era successo nella loro storia), piegano il Sassuolo, per cui invece l’incubo continua (ultimo posto in classifica a quota 0 punti, come Pomigliano e Como). Si rivedono Christy Grimshaw e Kosovare Asllani, assenti a Roma, con la prima subito in gol al 20’ dopo aver scartato il portiere Kresche. È la rete del 2-0, perché il Milan ci mette solo 3’ a passare in vantaggio. Lo fa grazie a Vigilucci, brava a premiare nel migliore dei modi il cross perfetto di Bergamaschi. Primo tempo a senso unico, così che il Sassuolo corre ai ripari: dentro Dongus e Popadinova, fuori Nowak e Bragonzi. Una mossa che paga, perché al 48’ l’ex Jane raccoglie una palla vagante in area di rigore e accorcia le distanze. Da lì tanti errori individuali da entrambe le parti e al 70’ il Milan deve ringraziare Giuliani, protagonista di un grande intervento sulla Popadinova che si era presenta a tu per tu con il portiere rossonero. La fa lei la differenza, perché all’81’ sbaglia invece la collega Kresche, uscita malissimo su un corner: Mesjasz vince il rimpallo e fa 3-1.

A valanga

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L’Inter sfata il tabù Pomigliano, con cui nella scorsa stagione aveva clamorosamente perso entrambe le partite. Questa volta le ragazze di Rita Guarino travolgono le campane, che tornano a casa con sei gol sul groppone e ancora zero punti in classifica. Il sorriso più bello della giornata è quello di Elisa Polli, attaccante classe 2000 che – anche per le conseguenze di un lungo infortunio di 8 mesi – non aveva mai segnato nell’ultima annata. Alla prima da titolare le riesce ben tre volte, la prima al 15’ con un rasoterra vincente su invito di Santi. Tempo 7’ ed ecco la doppietta (brava a raccogliere spalle alla porta la ribattuta sulla conclusione della Mihashi e a girarsi battendo il portiere Cetinja) che diventa tripletta all’inizio della ripresa con un bolide dalla distanza. Nel mezzo, poco prima dell’intervallo, la grande occasione fallita dal Pomigliano, con Ferrario che si fa parare il rigore da Durante. Le campane troveranno il gol al 53’ con l’attaccante brasiliana Amorim Dias che – appena 2’ dopo il suo esordio in campionato – prende posizione su Alborghetti e spinge in porta il cross teso di Corelli. Ma non c’è niente da fare, perché al 69’ l’Inter cala il poker con il bel destro di Karchouni, una settimana fa decisiva contro la Juve con il gol del 3-3 al 93’. Nel finale si scatena la camerunense Nchout, che prima chiude in rete un bel filtrante di Pandini e poi si gira su Rabot approfittando anche della deviazione decisiva di Passeri.

Viola ok

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Terza vittoria consecutiva per la Fiorentina, che vola in testa a punteggio pieno e che si conferma una macchina quasi perfetta in casa (quarto successo nelle ultime cinque). A farne le spese è il Parma, che si era presentato a Firenze come la terza squadra del campionato per tiri effettuati e la prima per dribbling riusciti. Le ragazze di Fabio Ulderici però approcciano male la partita e vanno sotto già dopo 3’: fallo di Pirone su Catena e rigore trasformato dalla Kajan, attaccante ungherese andata in rete anche nelle prime due giornate. Le viola di Patrizio Panico sprecano tanto nel primo tempo (clamorosa l’occasione divorata dalla Kajan, tutta sola davanti al portiere Cappelletti) e a inizio ripresa si fanno raggiungere dall’ex Melania Martinovic, abile a sfruttare l’assist della Marchao. Ci crede il Parma, che ha già segnato due gol al 90’ e che vuole ripetersi, ma dopo appena 3’ la Fiorentina passa nuovamente in vantaggio con Catena, che manda così un avvertimento alla Roma, avversario nel big match di sabato prossimo: per lo scudetto ci siamo anche noi.

Festa al 94′

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Con la Fiorentina, davanti a tutti, c’è anche la Sampdoria di Cincotta, sempre vittorioso nei suoi 30 precedenti contro squadre neopromosse. Si ripete anche con il Como, che si arrende solo al 94’ e che resta a quota 0. Decisiva al 94’ la magia su punizione della colombiana Rincon, che aveva deciso anche il match contro il Sassuolo (ha partecipato attivamente a 14 dei 33 gol realizzati dalla sua squadra in A, impressionante). Gara complicata per le liguri, che al 21’ vanno vicine al gol con il sinistro di Cecilia Re. Al 25’ però si scuote il Como, che centra il palo da lontanissimo con Beccari. A inizio ripresa un legno anche per la Samp sul tiro al volo di Tarenzi e un altro per la squadra di casa con la botta dalla distanza della Kubassova. Le blucerchiate ci provano ancora con Gago, che al 73’ non trova la porta su cross di Cedeno. Al 94’, poi, la grande festa con Rincon.

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