Riecco Zakaria: “Vieira e Pogba? Un onore i paragoni. Ma i miei idoli sono altri”

Il centrocampista della Juventus in un’intervista a Dazn: “Sono un fan di LeBron e Morant… Il razzismo purtroppo esiste, ma sono stato fortunato. Sento i valori della Svizzera, è il Paese che mi ha dato tutto “

“Ovviamente è eccitante essere associati a grandi giocatori, ma come ho sempre detto io sono Denis Zakaria, ho il mio gioco e il mio stile, con il grande rispetto che ho per tutti i grandi giocatori”. La Juve ha dovuto farne a meno nell’ultimo mese, ritorno della Champions (ed eliminazione) compreso, e con l’Inter non vede l’ora di ritrovare lo svizzero, arrivato dal mercato di gennaio come valore aggiunto a centrocampo con paragoni importanti: “Sono un giocatore con caratteristiche speciali, non penso di essere un Pogba o un Vieira, ci sono tante cose simili tra me e loro ma io resto Zakaria”, ha detto il centrocampista a 1vs1 di Dazn, spiegando che i suoi idoli li cerca altrove: “Sono un fan della Nba. Ho parecchi giocatori preferiti, c’è LeBron James ovviamente ma anche Ja Morant… Lo guardo molto quando voglio divertirmi”.

L’infortunio e l’Inter

—  

Sul suo recupero racconta: “Sto bene, va molto meglio rispetto alla partita contro l’Empoli, ho lavorato parecchio per rimettermi in forma. E’ stato molto frustrante infortunarmi subito dopo il debutto perché sono venuto qui per giocare. Nessun giocatore ama infortunarsi, a maggior ragione quando è appena arrivato in un nuovo club”. Si parte subito forte, dall’Inter: “Una partita molto sentita, al di là della classifica. Non c’è bisogno che mi si spieghi l’importanza, so che è una grande partita del calcio italiano, sappiamo che è importante per noi, per i nostri tifosi, faremo di tutto per vincere”.

Razzismo e identità

—  

Sul razzismo nello sport dice: “Non mi è ancora capitato, grazie a Dio. Spero di poter dire lo stesso ancora a lungo perché il razzismo non ha ragion d’essere, sia sul campo che fuori. Ma purtroppo esiste, per fortuna non mi è mai capitato di essere un bersaglio”. Zakaria ha raccontato le sue origini: “Sono nato in Svizzera, sono cresciuto in Svizzera. In Africa ci andavo solo per le vacanze. Essere svizzero vuol dire tanto per me, sento i valori della Svizzera, è il Paese che mi ha dato tutto e cerco di dare qualcosa in cambio”, si è svelato il centrocampista, raccontando anche il periodo nell’Accademia Militare: “Un’esperienza speciale, che mi ha aiutato molto. Ero nel Reggimento degli atleti, ho lavorato tanto anche con il preparatore della Nazionale svizzera. Un’esperienza che mi ha aiutato tantissimo a crescere, fisicamente ma non solo, è stata una tappa della mia vita molto importante”.

Nuova vita italiana

—  

Zakaria si è presentato alla Juve con un gol all’esordio: “Una serata perfetta, senz’altro, quando fai anche gol lo è di sicuro. Sono venuto qui per mostrare ciò di cui sono capace, per aiutare la squadra. Quel gol mi ha aiutato a presentarmi a tutti ma non mi rilasso, ho ancora molte cose da fare, da affrontare partita per partita”. Per lui è un mondo nuovo, anche calcisticamente: “Devo ancora giocare un po’ di partite in più, visto anche l’infortunio, però posso già dire che qui si cura molto di più la tattica, si è molto più disciplinati anche a livello difensivo. Non che si corra di più, ma ho la sensazione che i giovani ci mettano più impegno, più voglia, qualcosa che mi piace molto ed è molto positivo. Non so ancora se questo campionato è più adatto alle mie caratteristiche, sono un giocatore polivalente, mi adatto abbastanza bene allo stile di gioco del momento. Ho fatto bene in Germania, penso che possa andare bene anche in Italia. Dopo cinque anni in Germania per me è stato importante, era tempo di scoprire un nuovo campionato, nuove situazioni… Quando si è prospettata la possibilità di giocare alla Juve non ho esitato, è stata un’opportunità grandiosa”.

Precedente Infantino: "Mai proposto il Mondiale biennale. Solo studio di fattibilità ma se ne discute"

Lascia un commento