Riecco Rossi: “Ho paura di pensare a un piano B. Sono un calciatore, voglio rifarmi”

Il presidente Tacopina lo chiama con la “i” finale in tipico slang americano: “Mi ha sempre colpito sia per le doti calcistiche ma soprattutto per quelle umane. So che è al posto giusto nel momento giusto”

Dal nostro inviato  Matteo Dalla Vite

22 novembre – FERRARA

Il suo “Ritorno al Futuro” è cominciato sabato scorso, venti minuti giocati contro l’Alessandria, gesti antichi per rivedersi dentro il domani. È stato un po’ come un orologio al quale le lancette sono state appositamente rimesse indietro per riprendersi il tempo scivolato via, perduto. Ma riproponibile. Giuseppe “Pepito” Rossi – contratto di un anno – si presenta nel cuore dello stadio Mazza, mostra la maglia numero 49 (“È l’anno di nascita di mio padre”) e la fame che ancora lo farà essere il Pepito che tutti conoscono. “Questa è la mia vita, vivo per questo, ogni pensiero era per il ritorno in campo, ogni giorno avevo questo chiodo fisso nell’allenarmi e la voglia di tornare era sempre maggiore – racconta Giuseppe -. Se ho mai pensato a un “dopo” o a un Piano-B? Non l’ho ancora pensato, ho paura di pensarlo e soprattutto perché mi piace troppo questo mestiere. Mi sono dato alla tv ma non sono bravo, mi sono dato alla ristorazione ma non sono bravo: sono un calciatore, ho 34 anni, ho perso troppi anni con gli infortuni e quindi voglio rifarmi”.

Pepito più altri

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Ad introdurlo c’è ovviamente il presidente della Spal Joe Tacopina, maglia blu a collo alto e fierezza per aver preso un giocatore vero che lui, in slang americano, chiama Giuseppi. “È un momento speciale presentare Giuseppe ed essere al suo fianco – racconta il numero uno dei biancazzurri -: ho seguito la sua carriera da quando giocava nelle giovanili del Parma e ci accomuna il fatto di essere italo-americani e questo mi unisce ancor più a lui. Mi ha sempre colpito sia per le doti calcistiche ma soprattutto per quelle umane. So che è al posto giusto nel momento giusto. Giuseppe sarà il primo di altri 2-3 acquisti che faremo a gennaio per completare la squadra. Rossi non è un colpo di facciata, no: è un calciatore che ha raggiunto i più grandi livelli del calcio internazionale e a livello mentale, oltre che tecnico, può portare a questa squadra a crescere moltissimo”.

Italia, mia priorità

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Poi, ecco ancora Pepito, che dal 2011 ha avuto la carriera bloccata da troppi infortuni. “È bello poter tornare, ridimostrare qualcosa anche se la mia carriera c’è stata e s’è vista, a provare tutto quello che un giocatore deve sentire: mi sono detto “Cavolo Giuseppe, è una nuova sfida, riproviamoci”, e sono qui per questo. Le critiche su di me? Non ho letto niente e non mi interessano: sono contento di queste tre settimane iniziali qui e di poter portare avanti un altro tragitto. Ringrazio Joe, avevo altre offerte ma per me l’Italia era una priorità. Ferrara mi piace, si mangia molto bene ma io adesso sono a dieta…”.

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