Riccardo Trevisani: “Inter-Milan ve la racconto così: le mie previsioni”

Inter – Milan, semifinale di ritorno di Champions League, in chiaro stasera su Mediaset. In attesa della finale di Istanbul, dove chiaramente ci sarà un’italiana (dell’altra finalista se ne parlerà a fine intervista), quella di stasera su Canale 5 è la partita della stagione. E a raccontarla sarà Riccardo Trevisani: 43 anni, una vita a Sky prima di arrivare a Mediaset due anni fa, in sintesi realizza il sogno di ogni telecronista: “ – conferma -. La aspettavo da sempre”.

“Come finisce non lo so. Il calcio è troppo strano a questo livello. Qualche anno fa ho commentato Barcellona – Liverpool 3-0. Dopo 8 giorni il Liverpool ha vinto 4-0. Non lo avrei MAI (scrivetelo in maiuscolo) pensato. A oggi è molto avanti l’Inter. Per condizione fisica e mentale, questo sì. 

“Mi aspetto una sfida più aperta del 2003. Come già successo all’andata. Pochi calcoli, la partita di una settimana fa ha creato una distanza. Non c’è margine per aspettare, non più di un tempo almeno”.

Acerbi dice che è sottile il confine tra trionfo e una stagione di m… se dovesse andar male.

“Acerbi dice una verità. Alla fine in questo paese (purtroppo) si pensa solo ai risultati. E dopo aver lasciato lo scudetto al Milan un anno fa, perdere anche la semifinale partendo 2-0 avanti lascerebbe all’Inter un grande senso di insoddisfazione”.

Se invece andasse bene Inzaghi, con la finale di Champions e quella di Coppa Italia avrebbe fatto un capolavoro. 

“Inzaghi nelle coppe ha sempre fatto bene. Bravissimo nel preparare la gara secca. Sulla stagione intera ha dimostrato che qualche pecca c’è soprattutto nella gestione degli uomini. Ma due finali e una Supercoppa vinta sarebbero un bel bottino. Superiore anche alle 11 incredibili sconfitte in campionato”.

E su Pioli invece? 

“Pioli è stato massacrato oltre le proprie responsabilità. L’equivoco è sulla rosa. Una rosa meno forte di quelle di Inter e Juve e probabilment, dopo il lavoro di Spalletti, anche Napoli. Ha preso un Milan pessimo e lo ha portato secondo due anni fa, primo l’anno scorso, e ora top 4 in Europa. Ma di che parliamo? Poi quest’anno ha fatto molti errori di gestione, di turnover e con le scelte di non far giocare Leao. Ma il suo bilancio è positivo, non solo positivo”.

Comunque vada sarà una notte indimenticabile per lei.

“È la partita che aspettavo da sempre. Derby italiano in Champions. Derby di Milano. In chiaro. Un sogno. Una soddisfazione enorme. Ricordo bene il 2003. È stata un evento per Milano questa 6 giorni di calcio. E raccontarla è un piacere”.

Qual è la partita che porta nel cuore finora?

“La più incredibile Barça – Real 5-0 con Guardiola e Mourinho alla guida di due super squadre. Risultato pazzesco e miglior partita di calcio vista fare a una squadra. La più divertente City – Real l’anno scorso. Che domani si godrà Sandro Piccinini (ride ndr) su Prime”.

Come mai ogni volta che fa una telecronaca finisce in tendenza sui social?

“Non lo so. Probabilmente perché come non mi piacciono gli allenatori che giocano per fare 0-0 anche io non faccio 0-0. In Italia si punta a un colpo al cerchio e uno alla botte. Io preferisco dire quello che penso”.

Stasera sarà soddisfatto al 90’ se…

“Se avrò riconosciuto i giocatori e non fatto errori. Poi certo si spera di commentare tanti gol e poche questioni arbitrali anche se non apprezzo Turpin”.

Dica la verità, spera che vadano ai supplementari così la telecronaca può durare di più? E anche gli ascolti potrebbero beneficiarne.

“Anche se non lo ammette nessuno, ogni telecronista che commenta una partita spera duri il più possibile, ma già saranno duri 90’ più  recupero per 120’ servirebbe la voce extra (ride, ndr). Trenta minuti in più sono un’altra mezzora di spettacolo ma anche di rischi. Speriamo sia una bella partita e basta”. 

Ultima domanda: lei e il direttore Zazzaroni avete una cena in sospeso al termine delle semifinali: conferma? 

“Confermo. Abbiamo scommesso una cena, una super cena, su City – Real. Io ho preso la squadra di Guardiola, lui quella di Ancelotti. Come sempre, sul calcio, non siamo d’accordo su nulla”. 

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