Ricapitalizzazione sì, spese pazze no: Juve, ecco le strategie di mercato

Finita l’epoca delle plusvalenze e dei mega acquisti, via libera al rilancio dei giocatori in rosa e ad innesti giovani e funzionali al progetto tecnico. E porte aperte ad eventuali opportunità…

Ufficializzato con la presentazione del rinnovato board, il nuovo corso della Juve parte da un’altrettanto rinnovata base economica. Il rilancio passa infatti da un aumento di capitale-record da 400 milioni, caso unico nel calcio italiano, reso possibile dalla forza economica di Exor (proprietaria del 63,8% della Juve) e dall’importanza del club. Un’iniezione di solidità, forze e fiducia in un contesto ancora difficile causa conseguenze e strascichi della pandemia che, secondo il presidente Andrea Agnelli “metteranno a rischio insolvenza 120 club”.

New age

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Se la ricapitalizzazione da un lato mette dunque in sicurezza la Juve e le permette di interrompere la spirale delle plusvalenze, dall’altro non si tradurrà in spese pazze in sede di mercato. Alla De Ligt (pagato 85,5 milioni meno di due fa), per intenderci. Lo hanno specificato a chiare lettere tanto Agnelli quanto Cherubini, che al via della nuova stagione hanno chiarito le nuove linee guida della campagna trasferimenti ufficialmente iniziata il 1° luglio. “Per la prossima stagione l’obiettivo è ritornare dove siamo partiti, con disciplina e ordine. Ritornare ai risultati del ciclo 2013-19, con i fatturati in crescita, cercando di replicare i risultati sportivi che abbiamo avuto in quel momento storico”, ha detto il presidente facendo riferimento all’era-Marotta, cui aveva fatto eco il responsabile dell’area sportiva: “Il mercato passa dal rientro dei prestiti e dalla valutazione del patrimonio tecnico che abbiamo ma coglieremo quelle opportunità che avranno parametri tecnici ed economici in linea”.

Obiettivo rilancio

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Il ritorno di Allegri dopo due anni (e con funzioni allargate da manager) e la doppia consapevolezza del valore della rosa attuale e della difficoltà del mercato in uscita sono alla base del cambio della strategia di mercato. “Potremmo anche non fare niente sul mercato, la rosa è competitiva e lo pensa anche l’allenatore – ha detto Cherubini -. Cogliendo alcune opportunità si può migliorare qualcosa, ma non è detto che questo succederà. Serve rispettare il piano di rafforzamento progressivo negli anni e vogliamo aspettare gli investimenti fatti soprattutto nell’ultimo biennio. Abbiamo ampi margini di crescita già col patrimonio tecnico a nostra disposizione, non sarà un mercato che ci vedrà particolarmente attivi, ma ci faremo trovare pronti in caso di opportunità”.

Linea verde

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Questo non significa che la Juve non interverrà sul mercato – gli obiettivi del club son o noti – ma che seguirà la linea della prudenza e della pazienza, partendo dal presupposto che prima di comprare sarà necessario vendere, e senza svendere. In quest’ottica, chi volesse partire potrà farlo solo in caso di contropartita adeguata. Un passaggio obbligato sarà poi il rilancio dei giocatori reduci da stagioni non esaltanti, nella convinzione che il lavoro svolto in questi anni possa essere completato e valorizzato e che il potenziale della rosa sia ancora parzialmente inespresso. Finita l’epoca delle plusvalenze (quest’anno a incasso zero) e interrotta la necessità di alimentarne la spirale con operazioni analoghe grazie alla ricapitalizzazione, le prossime scelte di mercato saranno improntate all’acquisto di giocatori funzionali al progetto tecnico di Allegri, possibilmente giovani e meglio ancora se italiani, secondo la nuova strategia di mercato. E se poi all’orizzonte spuntasse l’opportunità giusta…

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