Ribery, un “nuovo” Mutu per Prandelli e la Fiorentina

FIRENZE – Adrian Mutu era il giocatore di Cesare Prandelli nella sua prima repubblica viola. Il giocatore, non un giocatore. Aveva il 10 sulle spalle, una tecnica sopraffina, segnava, faceva segnare e sognare. Cesare lo aveva sfiorato a Verona, all’alba della sua carriera: se n’era andato l’estate in cui era arrivato il fantasioso romeno. Lo aveva ritrovato però a Parma nella stagione 2002-03, quinto posto in classifica, Mutu vice capocannoniere della Serie A con 18 gol, dietro a Bobo Vieri. Era il Parma di Nakata e Adriano. Quando Prandelli prese la Fiorentina, estate 2005, aspettò il momento buono per chiamare Mutu a Firenze.

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E il momento arrivò l’estate successiva. Sono stati quattro anni insieme, Adrian rimase in viola anche nella stagione successiva. Era l’ultima grande Fiorentina. Dieci anni dopo Cesare ritrova a Firenze un giocatore dello stesso livello, della stessa classe, della stessa straordinaria qualità. Franck Ribery può diventare il nuovo Mutu di Prandelli, questa è la speranza del tecnico viola, e se davvero accadrà questo, la Fiorentina potrà risolvere un bel po’ dei suoi problemi.

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La differenza

Mutu a Firenze ne ha combinate più di Carlo in Francia, fuori dal campo non era proprio un ragazzo irreprensibile…, ma Prandelli non lo ha mai mollato perché sapeva che in campo Adrian non avrebbe mai mollato la squadra né il suo allenatore. Una volta, in Europa League, dopo aver segnato a Rosenborg l’1-0 al 16′ del primo tempo, per oltre un’ora, su un terreno che era una lastra di ghiaccio, Mutu fece il terzino per difendere il vantaggio. Prandelli poteva chiedergli tutto e aveva sempre una risposta positiva. E’ questo il rapporto che il nuovo allenatore viola vuole creare col suo numero 7. Mutu e Ribery hanno […]

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