Ribery, il futuro alla Fiorentina: pronto un ruolo da vice Gattuso

FIRENZE – C’è la stima reciproca dell’uno verso l’altro, si sono sentiti: se tre indizi fanno una prova, il terzo indizio è rappresentato dalle parole espresse da Franck Ribery nella serata della “Partita del cuore” pochi giorni fa: «Gattuso è un grande allenatore dopo essere stato un grande campione. Io rimanere? Amo l’Italia e giocare in Italia, vediamo di trovare una soluzione per continuare a Firenze». È questa la prova più attesa: la permanenza del fuoriclasse francese in maglia viola. 

Mister Ribery

Ci stanno tentando, la Fiorentina e Ribery, e rispetto ai mesi scorsi, ma forse anche solo alle ultime settimane, ci sono sensazioni e dinamiche differenti. Positive, ovviamente. Quelle che non c’erano prima, perché prima c’erano altre priorità, ma adesso che in cima a tutto c’è la costruzione della squadra da consegnare a Gattuso anche il rapporto con l’ex Bayern lo è diventato. Senza pressioni, senza forzature, ma con un’idea chiara in testa: allungare il contratto (che scade tra un mese esatto su base biennale sottoscritta nell’estate 2019) di una stagione per delineare così il nuovo ruolo di Ribery dentro la nuova Fiorentina. Il principale com’è ovvio che sia rimane quello di calciatore, e che calciatore, al netto dei 38 anni compiuti ad aprile e di una carriera lunga e logorante sotto tutti i punti di vista, in primis fisico-atletico. Ma se ne aggiungerà un altro, già comunque emerso specie nelle partite che non lo hanno visto in campo per infortunio e problemi vari: “mister” Ribery. Una sorta di allenatore aggiunto, in modo da sfruttare ancora di più la sua esperienza e la sua conoscenza di tutte le cose legate al pallone. Il collante perfetto tra campo e spogliatoio adesso che il tecnico calabrese dovrà calarsi velocemente nella realtà che lo aspetta con l’obiettivo di conoscere presto e bene squadra e città a tutto beneficio della Fiorentina. Mister Ribery suona bene.

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